Dal centro vaccinale Covid del San Giovanni di Roma. Ecco il nostro “dietro le quinte”
14 MAG -
Gentile Direttore,
quando tutto è iniziato, il 27 dicembre 2020 nessuno poteva immaginare l’impegno professionale e la dedizione personale che una tale impresa poteva esigere. Un Punto Vaccinazioni attivo tutti i giorni, compresi i festivi, dalle otto alle venti, nel cuore di Roma, presso il Presidio Ospedaliero S. Maria dell’Azienda Ospedaliera San Giovanni Addolorata.
Ben 780 mq che, nei primi del 1700, ospitavano l’antica “Corsia delle Donne” e adesso sono allestiti a Centro Vaccinale: una sala per la preparazione delle dosi, la sala d’attesa e osservazione dopo l’iniezione, le postazioni vaccinali, una sala di emergenza e assistenza in caso di reazione. Una complessa macchina organizzativa che ad oggi ha registrato 60.498 vaccinazioni dall’inizio della campagna, circa 1.400 al giorno, 40 operatori coinvolti per ogni turno. Da 5 mesi, tutti i giorni, con la guida della cabina di regia Regionale, management, gestione operativa, medici, infermieri, farmacisti, amministrativi, volontari, operatori di supporto e di vigilanza sempre presenti e operativi a servizio della cittadinanza.
La campagna vaccinale da dicembre ad oggi ha attraversato varie fasi: aumento del numero di vaccini autorizzati dall’Aifa, aggiornamenti in merito alla popolazione target da vaccinare e una settimanale variabilità di accesso dovuta alla disponibilità delle dosi di vaccini.
Ogni singolo momento ha richiesto un immediato adattamento logistico-organizzativo: dall’aumento delle risorse impegnante all’incremento delle postazioni di somministrazione; dal percorso dedicato alla gestione delle file all’esterno fino alla possibilità di parcheggio nelle aree limitrofe al centro vaccinale grazie alla collaborazione con il Vicariato di Roma, Polizia di Stato e Polizia locale, per soddisfare l’esigenza di vaccinare il più velocemente possibile la popolazione a maggior rischio di ospedalizzazione.
Come nelle altre regioni italiane, la fase iniziale del Piano Nazionale Vaccini e del Piano Regionale, tenuto conto della limitata disponibilità di dosi da somministrare, ha privilegiato la vaccinazione del personale sanitario e della popolazione estremamente vulnerabile. Abbiamo stretto sinergia con le Aziende Sanitarie Locali, contribuendo a vaccinare gli operatori del territorio, iniziando al contempo la programmazione della popolazione fragile, “over 80” a maggior rischio di contrarre forme gravi di malattia. È stato emozionante scoprire che molti dei nostri prenotati “over 80” erano nati proprio nella sala della Corsia delle Donne: la stessa sala li ha visti, in qualche modo, rinascere grazie alla vaccinazione.
Inoltre, per gli estremamente vulnerabili la nostra Azienda ha voluto fare uno sforzo organizzativo in più e, in collaborazione con il personale medico ed infermieristico degli ambulatori/DH presenti nella nostra Struttura (Polo Onco-Ematologico - Centro di Diabetologia - Gastroenterologia), sono stati attivati dei poli vaccinali satellite. Ciò ha consentito non solo di incrementare notevolmente i numeri dei soggetti estremamente vulnerabili vaccinati quotidianamente, ma di scegliere il momento migliore per la somministrazione del farmaco in base alle indicazioni del proprio medico di riferimento.
L’attenzione alla popolazione più fragile si è concretizzata ulteriormente nella scelta di riservare fin da subito eventuali dosi in eccesso al termine della seduta vaccinale dei soggetti a maggiore priorità, come gli over 80, proprio ai soggetti vulnerabili. Con questo obiettivo sono stati creati appositi elenchi di utenti fragili disponibili ad essere contattati a fine giornata per le dosi in eccesso, anticipando così la data di somministrazione.
Inoltre, tenuto conto della possibilità di raggiungere la popolazione maggiormente a rischio proprio durante la degenza in ospedale, la nostra Azienda ha deciso di creare un percorso dedicato per garantire ai degenti over 80/fragili l’accesso alla vaccinazione.
Sono state costituite quindi delle équipe itineranti formate da personale infermieristico e amministrativo che, in collaborazione con il personale medico e infermieristico delle Unità Operative di ricovero, effettuano ogni giorno la vaccinazione in degenza nel momento in cui il paziente è al termine del percorso di ricovero.
Questo racconto rappresenta oggi la mia quotidianità. L’entusiasmo e la dedizione sono come il primo giorno. Aumenta ogni settimana di più la consapevolezza del privilegio di poter prestare un servizio a tutela della salute di tutti, respirando ogni giorno che passa un cauto ritorno alla normalità.
Pamela Pellini
Operation manager Campagna Vaccinale Anti Sars CoV2 Azienda Ospedaliera S. Giovanni Addolorata
14 maggio 2021
© Riproduzione riservata
Altri articoli in QS Lazio