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Vaccini Covid. Intesa Sindacale: “Nel Lazio per i medici di famiglia solo 10 dosi a settimana, così è stillicidio”

Petrangeli: “Per fortuna si parte e da parte nostra c’è la massima disponibilità ma francamente speravamo che ci dessero almeno 20 o 30 vaccini a settimana. Ad ottobre, per l'influenza, ho vaccinato 50 pazienti in una sola mattinata, ovviamente rispettando il distanziamento. Dieci vaccini, insomma, ci sembrano veramente pochi”.

25 FEB - "Vaccini dai medici di medicina generale? Ci verrà data una sola fiala, quindi potremo fare solo 10 vaccini alla settimana, costringendoci peraltro ad andare a prendere le dosi e poi a riconsegnare la boccetta vuota". Cosi' Rosanna Petrangeli, segretaria di Intesa Sindacale Lazio iscritta al sindacato Sumai Assoprof, interpellata sul tema dall'agenzia Dire.
 
"Per fortuna si parte e da parte nostra c’è la massima disponibilità - prosegue Petrangeli - ma francamente speravamo che ci dessero almeno 20 o 30 vaccini a settimana. Ad ottobre, per l'influenza, ho vaccinato 50 pazienti in una sola mattinata, ovviamente rispettando il distanziamento. Dieci vaccini, insomma, ci sembrano veramente pochi, considerando anche il fatto che I pazienti non fanno altro che tempestarci di telefonate per sapere quando possono essere vaccinati. Sembra che non vogliamo vaccinarli, ma la realtà è che non abbiamo dosi a sufficienza".
 
La mancanza di vaccini, però, sembra essere un problema generale. "Lo è, però o la politica e la stampa la smettono di dire ai cittadini di andare dal medico di famiglia per vaccinarsi- risponde Petrangeli- o ci danno più vaccini. È da un mese che veniamo tartassati da richieste di prenotazione ma abbiamo poca disponibilità di dosi. Allora cosa diciamo ai nostri pazienti, che abbiamo solo 10 vaccini a settimana?".
 
Quello che i medici chiedono, dunque, è di avere "più dosi per fare una buona campagna vaccinale, all'altezza delle aspettative dei nostri pazienti. Dieci vaccini a settimana sono veramente uno stillicidio e non la finiremo mai". Petrangeli parla quindi della modalità di ritiro e riconsegna dei vaccini. "Per fortuna almeno nella mia azienda sono previste le deleghe, per cui possiamo metterci d'accordo - racconta alla Dire - ma rigorosamente dovrà essere un medico ad andare a prendere I vaccini e a riconsegnare poi le boccette vuote". Infine, per Petrangeli "non è ancora chiaro come verranno fatte le vaccinazioni a domicilio e chi le dovrà fare", conclude.

25 febbraio 2021
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