Covid. Al San Camillo un servizio ad hoc per fare i tamponi alle persone con disabilità intellettiva
Il Progetto Tobia dell'ospedale romano permetterà di garantire l’esecuzione dello screening a tutte quelle persone che, per la propria condizione, non sono collaborative, come nei casi di autismo. “Tobia” sta per “Team Operativo Bisogni Individuali Assistenziali”. Per il Dg D’Alba “un ‘piccolo progetto’ in grado di qualificare il San Camillo come un luogo dove le professionalità mediche e l'organizzazione interna sono modulate sui bisogni di ‘pazienti fragili’”. D’Amato: “Un segnale di attenzione importante rivolto ai pazienti per i quali anche un esame semplice può rappresentare una grande difficoltà”. LA BROCHURE
10 DIC - Prende il via a Roma, presso l’Azienda Ospedaliera San Camillo-Forlanini, il servizio per l’esecuzione dei tamponi covid ai pazienti con disabilità intellettivat. Si chiama ‘Progetto Tobia’ e vedrà un team multidisciplinare al lavoro dalle ore 14 alle ore 19 del lunedì, mercoledì e venerdì presso il Padiglione Malpighi. Il test per Covid-19 (antigenico e molecolare, con ricetta medica dematerializzata) sarà eseguito previa prenotazione. L’obiettivo è offrire a persone con disabilità intellettiva o relazionale, ad esempio nei casi di autismo, l’opportunità di accedere alle procedure diagnostiche utili e necessarie a prevenire e curare patologie non direttamente legate alla malattia principale da cui sono affetti.
“Un segnale di attenzione importante rivolto ai pazienti con disabilità intellettiva grave ‘non collaboranti’ o ‘difficili’ per i quali anche un esame semplice come un tampone COVID può rappresentare una grande difficoltà” dichiara in una nota l’Assessore alla Sanità della Regione Lazio,
Alessio D’Amato, commentando il progetto.
Il Progetto Tobia (Team Operativo Bisogni Individuali Assistenziali) avviato su impulso della Direzione strategica, garantisce la presa in carico di pazienti difficili per i quali i bisogni clinici - assistenziali devono essere affrontati congiuntamente a quelli organizzativi attraverso percorsi diagnostici appropriati e di prevenzione che prevedano l’intervento congiunto di diverse specialità e figure professionali, oltre che il progressivo coinvolgimento di associazioni di settore e del volontariato, fondamentali per l’accompagnamento dei pazienti.
“Tobia - dichiara il Direttore generale
Fabrizio d'Alba - è un ‘piccolo progetto’ in grado di qualificare il San Camillo come un grande azienda, aperta ed accogliente. Un luogo dove - come avviene con il progetto Tobia - le professionalità mediche e l'organizzazione interna sono modulate sui bisogni di "pazienti fragili", garantendo loro accesso alle prestazioni sanitarie e alle loro famiglie la certezza di una concreta presa in carico da parte del sistema sanitario regionale”.
La segnalazione dei casi al servizio avviene attraverso un “call center” che si occuperà anche delle prenotazioni per i tamponi che risponde ai numeri telefonici dedicati 06/58706099 – 346/2337741. L’utente può inviare un messaggio WhatsApp (scritto o vocale) cui il team risponde entro le 24 ore successive. Gli operatori del team Tobia si occupano di costruire il percorso di cura personalizzato coinvolgendo i diversi servizi e operatori, e comunicando al paziente o ai famigliari le tappe delle prestazioni e chi sarà il care giver che si prenderà cura di loro, sarà poi cura dello stesso team acquisire i referti degli esami eseguiti e trasmetterli all’utente.
10 dicembre 2020
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