Covid. Ecco il Piano di riorganizzazione della Asl Rieti, al centro il territorio
L’obiettivo è offrire una risposta integrata e flessibile, che vedrà da un parte l’ospedale de’ Lellis di Rieti, la cui attività sarà rimodellata, dall’altra il territorio, la pietra angolare su cui si poggerà tutta l’attività di cura e assistenza per prestazioni urgenti e brevi che non potrà essere erogata presso il nosocomio, così da evitare, come accaduto nella prima fase, il blocco di tutte le prestazioni.
03 NOV - E’ stato presentato il Piano di riorganizzazione e gestione coordinata delle attività sanitarie, socio sanitarie e amministrative della Asl di Rieti, di contrasto alla pandemia SARS-COV-2. “Il Piano - spiega la Asl in una nota - è stato condiviso con tutte le Strutture della Asl di Rieti, è stato presentato alle organizzazioni sindacali e inviato ai Sindaci dei Comuni e alle Associazioni di volontariato della provincia di Rieti".
Il Piano, “che tiene conto delle necessità cliniche ed assistenziali della popolazione reatina, in considerazione dell’aumento della curva dei contagi”, si basa sull’organizzazione della risposta ospedaliera e di quella territoriale e dell’implementazione dell’attività di prevenzione del Servizio di igiene e sanità pubblica e dell’Unità Covid-19, delle politiche di reclutamento e di riallocazione del personale, delle tecnologie a supporto delle azioni del Piano e del coinvolgimento delle strutture territoriali aziendali e private accreditate.
Si tratta, spiega la Asl, di una risposta integrata e flessibile all’emergenza, che vedrà l’ospedale de’ Lellis di Rieti oggetto di una riorganizzazione grazie alla quale sarà possibile predisporre percorsi separati Covid e no-Covid, una riconversione dei posti letto ordinari per dedicarli al Covid per ulteriori 25 unità e il mantenimento delle attività specialistiche urgenti, oncologiche, dei servizi dialisi e per pazienti cronici, trapiantati, con SLA, Neuropatie e TAO. Le attività di elezione (accettazione, preospedalizzazione etc.) e le attività ambulatoriali per pazienti non rientranti nei profili previsti (urgenti, fragili e cronici) del Dipartimento di Chirurgia e di Medicina saranno invece ridotte.
Il territorio sarà la pietra angolare su cui si poggerà tutta l’attività di cura e assistenza per prestazioni urgenti e brevi, modificabili in caso di aggravamento della curva epidemica (solo se previsto e necessario di tipo Differibili e Programmabili), che non potrà essere erogata presso il nosocomio, così da evitare, come accaduto nella prima fase, il blocco di tutte le prestazioni. Saranno mantenute pertanto molte discipline del Dipartimento di Medicina, Ortopedia, Urologia, Chirurgia generale, Oculistica, Ortodonzia. Saranno garantite tutte le prestazioni territoriali, salvo modifiche dovute all'andamento epidemico.
Nell’assistenza no-Covid saranno coinvolti i Presidi territoriali, la struttura riabilitativa di Poggio Mirteto e la Casa della Salute di Magliano Sabina. Quest'ultima vedrà la riconversione degli attuali 12 posti letto di degenza infermieristica in ricovero ordinario, estendibili di ulteriori 8 posti letto per la gestione di pazienti no-Covid a bassa e media intensità, con la prosecuzione dell’attività chirurgica per interventi APA (accorpamento di prestazioni ambulatoriali) e chirurgia di bassa complessità.
Sarà implementata l’attività in modalità drive-in, con la ridefinizione dei percorsi e dell’accesso per l’esecuzione dei tamponi e l’assistenza domiciliare per la gestione dei pazienti positivi al Covid, sintomatici e asintomatici, con telesorveglianza, grazie anche ad equipe multidisciplinari che opereranno a stretto contatto con i Distretti, i Medici di base, i Pediatri e gli infettivologi aziendali.
Infine, verrà ulteriormente intensificata l’attività di ispezione e di valutazione presso le RSA e le altre strutture socio assistenziali e socio sanitarie e la collaborazione con i Comuni e i NAS in caso di irregolarità rispetto alle misure di contrasto al SARS-COV-2 e gestione dei pazienti Covid-19.
03 novembre 2020
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