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Irccs Santa Lucia di Roma. Presentato il rapporto annuale sulla ricerca

Nell’anno 2019 sono stati 470 gli articoli pubblicati sulle maggiori riviste scientifiche internazionali per un Impact Factor superiore a 2000. Sono 127 i progetti di ricerca attivi di cui 24 quelli condotti in cooperazione con Enti di ricerca internazionali. Questi numeri confermano il S. Lucia al primo posto nella ricerca in ambito neurologico in Italia

07 OTT - Oggi è stato presentato all’IRCCS S. Lucia di Roma l’Annual Report sull’attività di ricerca scientifica 2019. L’attività di ricerca in neuroscienze e neuroriabilitazione, rappresenta l’elemento costitutivo della mission della Fondazione Santa Lucia, a partire dal 1992.
 
Gli obiettivi della ricerca sono chiari come ha affermato il direttore scientifico del S. Lucia Prof, Carlo Caltagirone nella sua relazione introduttiva, stamane, alla presenza dell’assessore regionale Alessio D’Amato e del direttore generale del ministero dell’università e ricerca scientifica Dott. Consoli, in sostituzione del ministro Manfredi impegnato nel Consiglio dei ministri a Palazzo Chigi.
 
Ne parlo e lo voglio sottolineare, nonostante l’anno terribilis, a causa del Covid 19, che i ricercatori hanno portato avanti con impegno e dedizione totali.
Le attività di ricerca si snodano lungo 5 linee fondamentali che abbracciano aspetti sperimentali e metodologici ma anche assistenziali, neuroriabilitativi e traslazionali. La ricerca dunque si posiziona al confine tra le neuroscienze sperimentali e le neuroscienze cliniche con l’obiettivo di affinare terapie, creare protocolli diagnostici e terapeutici di avanguardia.
 
Vengono utilizzate le informazioni provenienti dall’attività ospedaliera per indirizzare la ricerca pre-clinica e si trasferiscono le nuove scoperte all’attività assistenziale creando così un circolo virtuoso che fa da acceleratore alla ricerca e affina la clinica a beneficio di tutti i pazienti.
Di tutti i pazienti, non solo di quei casi eccellenti, come Manuel Bortuzzo il giovane nuotatore romano, colpito da un proiettile durante un aggressione, costretto su una sedia a rotelle per lesione midollare o del giornalista Andrea Vianello, colpito da ictus e tornato alla normalità dopo una lunga riabilitazione al S.Lucia.
 
Questo modello di traslazionalità degli studi che vengono condotti al S.Lucia rappresenta un eccellenza della capitale del paese, che accomuna ricerche tanto diverse tra loro con l’obiettivo finale di creare la maggiore integrazione possibile tra ricerca di base e ricerca clinica sui temi centrali dei meccanismi di malattia, i diversi approcci metodologici e le necessità dei pazienti.
 
Nell’anno 2019 sono stati 470 gli articoli pubblicati sulle maggiori riviste scientifiche internazionali per un Impact Factor superiore a 2000.
Sono 127 i progetti di ricerca attivi di cui 24 quelli condotti in cooperazione con Enti di ricerca internazionali.
Questi numeri confermano il S. Lucia al primo posto nella ricerca in ambito neurologico in Italia.
 
Di particolare rilievo anche il numero di progetti finanziati tramite il sistema di attribuzione di fondi su base competitiva del Ministero della salute, che ha visto il Santa Lucia eccellere con ben 16 grants ottenuti. Collaborazioni scientifiche, cliniche, professionali, didattiche e formative con più di 100 enti tra Università, Centri di ricerca, organizzazioni pubbliche e private italiane e straniere, AIRC, Telethon, Asssociazione italiana sclerosi multipla, rappresentano il patrimonio di partnership e condivisione di conoscenze della Fondazione S. Lucia.
 
I Key data 2019 parlano da soli e parlano al femminile: 164 ricercatori, 103 progetti di ricerca, 24 progetti di ricerca internazionali, 45 trial clinici, 5 linee di ricerca, 60 laboratori. Il 73% dei ricercatori sono donne, di cui il 48% ha tra i 25 e 35 anni e il 37% ha tra i 36 e 49 anni solo il 15% ha oltre 50 anni.
Giovane dinamico e al femminile il S. Lucia si caratterizza anche per una attività assistenziale d’eccellenza come ha ricordato il Direttore Generale Edoardo Alesse: 119325 giornate di degenza con il 95,71% di pazienti di alta specialità neuroriabilitativa e con il 45,87% di pazienti con postumi di ictus cerebrale.
 
Il personale in dotazione del S. Lucia vede 126 medici, 54 laureati magistrali in altre discipline, 247 infermie-ri, 259 terapisti, 82 operatori sociosanitari, 12 ausilia-ri 6 altre figure tecniche ed infine 83 collaboratori a progetto, contrattisti e borsisti. L’assessore regionale alla sanità Alessio d’Amato ha richiamato il ruolo di eccellenza che il S. Lucia riveste non solo per Roma capitale, ma per l’intera regione e per il paese ed in un momento così difficile a causa dell’infezione epi-demica da Sars Cov 2 la sinergia ed il sistema di sorveglianza regionale per il covid può contare anche sul S.Lucia per la verifica della positività, attraverso il Drive in per eseguire i tamponi, che vede ad oggi lo svolgimento di circa 240 tamponi al giorno, assieme agi altri punti messi in atto nella SAL roma 2.
 
Dunque l’eccellenza del S. Lucia assieme al patrimonio di uni-versità, Policlinici, Ospedali e centri di ricerca e as-sieme alle modalità con cui abbiamo dimostrato di saper gestire fin’ora questa terribile pandemia, fanno di Roma la candidata principale ad ospitare l’Agenzia europea per la ricerca biomedica e la gestione delle crisi sanitarie. Infine come da tre anni a questa par-te è stato consegnato il premio Luigi Amadio Award ad una giovane ricercatrice la dott.ssa Sonia Bonnì del Laboratorio di Neuropsicofisiologia Sperimentale diretto dal Prof. Giacomo Koch.
 
Esperta in neuropsicologia clinica e neurofisiologia sperimentale, la Dr.ssa Bonnì è autrice e co-autrice di numerosi lavori su riviste internazionali. Nel 2019 ha contribuito allo svolgimento di un importante trial clinico svolto presso l’IRCCS Santa Lucia e finanziato dalla Alzheimer’s Drug Discovery Foundation (ADDF) sulla somministrazione della rotigotina in pazienti con Alzheimer di grado lieve o moderato, dimostrandone gli effetti positivi sulle capacità cognitive e sul mi-glioramento dell’autonomia funzionale.
 
I risultati della ricerca “Effects of dopaminergic therapy in patients with Alzheimer’s disease” sono stati pubblicati sulla rivista JAMA network Open. Nello stesso anno, in collaborazione con l’IRCCS Fatebenefratelli di Brescia, ha avviato un progetto di ricerca che ottenuto il finanziamento dal Ministero della Salute, volto all’individuazione di protocolli di stimolazione cere-brale non invasiva innovativi e personalizzati nel trat-tamento di pazienti con malattia di Alzheimer.
 
Grazia Labate
Ricercatrice in economia sanitaria già sottosegretaria alla sanità
 

07 ottobre 2020
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