Covid. Revoca accreditamento al San Raffaele di Rocca di Papa, si attende pronuncia del Tar
Nella struttura, diventata zona rossa, si sono registrati 168 casi di positività al coronavirus e 43 i decessi, con un tasso di mortalità quasi del 27%. D’Amato: “Chi non rispetta gli anziani si colloca fuori dal sistema sanitario. Abbiamo realizzato audit su tutte le strutture e avviato altre revoche. Vale il principio di imparzialità”.
08 SET - Domani il Tar del Lazio sarà chiamato a pronunciarsi sulla sospensiva richiesta dalla San Raffaele Spa contro Regione Lazio, Presidenza del Consiglio dei Ministri e Asl Roma 6, sul Decreto 91 che ha disposto la revoca dell’accreditamento della struttura San Raffaele di Rocca di Papa per “gravi negligenze e inadempimenti dei protocolli operativi anti-Covid”.
Nella struttura, diventata zona rossa, si sono registrati 168 casi di positività e 43 i decessi con un tasso di mortalità quasi del 27%, come si rileva nella dettagliata memoria tecnica messa a disposizione dei giudici amministrativi. “La gravità è stata ampiamente evidenziata dall’Amministrazione regionale nei confronti di chi si è reso partecipe di aver contribuito, mediante la mancata e puntuale attuazione di tutte le misure precauzionali, alla diffusione del virus e al verificarsi dei decessi”, commenta l’Unità di crisi regionale in una nota.
“I numeri degli infetti positivi e dei decessi verificatesi in ragione del ricovero presso la struttura San Raffaele di Rocca di Papa sono spaventosi se correlati al numero dei ricoverati e al numero degli operatori anche di altre strutture. Motivo per il quale - spiega l’Unità di Crisi - l’Amministrazione ha avviato nei confronti di tutte le medesime indagini funzionali, Audit tecnici e avvio di revoca dell’accreditamento. E’ quanto si evince nella relazione tecnica”.
Per l’assessore alla Salute, Alessio D’Amato, infatti, “il bilanciamento tra contrapposti interessi - gestione della sanità pubblica e interesse economico privato - non possono in alcun modo essere posti sullo stesso piano”. Della vicenda, sotto il profilo di eventuali responsabilità penali, se ne sta occupando anche la Procura di Velletri.
“Riteniamo di aver offerto ai Giudici amministrativi tutti gli opportuni elementi tecnici, compreso un parere pro veritate dell’Istituto Nazionale Malattie Infettive Lazzaro Spallanzani, per esprimersi in maniera serena e puntuale. Ovviamente come sempre rispetteremo il giudizio” conclude D’Amato alla vigilia del pronunciamento del Tar.
08 settembre 2020
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