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Specialistica ambulatoriale. Regione invita le Asl a rispettare l’Acn. Magi (Sumai): “Bene. Ci sia garanzia in tutte le Regioni”

L’Acn stabilisce che ciascuna azienda, prima di procedere alla pubblicazione degli incarichi, verifichi la possibilità di completare l’orario degli specialisti già titolari a tempo indeterminato presso l’Azienda stessa. Magi: “Soddisfatti perché consente un risparmio economico e lo snellimento delle liste d’attesa, ma anche perché si invita all’utilizzo degli specialisti per il piano cronicità, per il governo delle liste d’attesa, per evitare l’accesso improprio al PS, per la prevenzione vaccinale e la lotta alla antibiotico-resistenza”. LA NOTA

03 LUG - La Regione Lazio, attraverso una nota firmata dal dirigente dell’Area Barbara Solinas e dal direttore regionale Renato Botti, facendo seguito alla richiesta del sindacato, ha invitato le Aziende al rispetto dell’Acn della specialistica ambulatoriale interna ratificato il 31 marzo scorso.



In particolare, riferisce il Sumai, la nota regionale invita ad applicare l’art 3, comma 7, dell’Acn il quale prevede che le Aziende “per l’erogazione delle prestazioni specialistiche si devono avvalere degli specialisti ambulatoriali, dei veterinari e dei professionisti di cui al all’accordo utilizzando interamente le ore di attività formalmente deliberate in sede aziendale”.



L’accordo, infatti, stabilisce che ciascuna azienda, prima di procedere alla pubblicazione degli incarichi, verifichi la possibilità di completare l’orario degli specialisti ambulatoriali, veterinari e professionisti, già titolari a tempo indeterminato presso l’Azienda stessa nella medesima branca o area professionale, con le modalità indicate all’art. 20 comma 1 e 2 e successivamente con le modalità di cui al comma 3 pubblicando i turni orari per l’assegnazione da graduatoria.



“Siamo soddisfatti di questa nota – commenta il segretario del Sumai Assoprof, Antonio Magi – per due motivi. Il primo, perché consente un risparmio economico e ci permette di snellire più rapidamente le liste d’attesa e il recupero delle prestazioni non erogate durante l’emergenza Covid; secondo perché si invitano le Aziende al rispetto dell’Acn e all’utilizzo degli specialisti ai sensi dell’articolo 4 e cioè per il piano nazionale delle cronicità, per il governo delle liste d’attesa, per evitare l’accesso improprio al pronto soccorso, per la prevenzione vaccinale e la lotta alla antibiotico-resistenza. Mi auguro che il rispetto dell’Acn avvenga non solo nel Lazio ma in tutte le altre regioni d’Italia in quanto la specialistica ambulatoriale convenzionata interna è una componente fondamentale, assieme alla medicina generale, nella sanità territoriale soprattutto per la gestione e la presa in carico dei malati cronici che non necessitano di ricovero.

03 luglio 2020
© Riproduzione riservata

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