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Acquisizione prestazioni professionali. Regione approva delibera su equo compenso

La delibera punta a scoraggiare gare ad eccessivo ribasso per l’acquisizione di prestazioni professionali. “Gli importi dei compensi professionali, da utilizzare quale criterio o base di riferimento per individuare il prezzo a base di gara, devono essere determinati sulla base dei parametri stabiliti dai decreti ministeriali adottati per le specifiche professionalità”, si legge nella nota. Soddisfazione del Coordinamento Sindacale Professionisti della sanità, che auspica che venga “al più presto approvata una normativa nazionale”.

06 FEB - Approvata, nella Regione Lazio, la DGR n. 22 del 28/1/2020 che stabilisce i criteri per la garanzia dell’equo compenso dei Professionisti, impartendo indirizzi in materia di procedure di acquisizione di servizi professionali agli Uffici regionali, agli enti strumentali e alle società controllate della Regione Lazio affinché si metta fine alle gare gare ad eccessivo ribasso per l’acquisizione di prestazioni professionali.

In particolare la delibera prevede che:

    -    gli importi dei compensi professionali, da utilizzare quale criterio o base di riferimento per individuare il prezzo a base di gara, devono essere determinati sulla base dei parametri stabiliti dai decreti ministeriali adottati per le specifiche professionalità;

    -    negli avvisi pubblici relativi alle procedure di affidamento, devono essere utilizzate formule che scoraggino i ribassi eccessivi;

    -    nell’impostazione degli atti delle procedure di affidamento, i compensi professionali dovuti a coloro che svolgono professioni ordinistiche per le quali non sono stati individuati specifici parametri per la determinazione dei compensi e a coloro che svolgono professioni non organizzate disciplinate dalla Legge n. 4/2013 devono essere proporzionati alla quantità, alla qualità e al contenuto delle caratteristiche delle prestazioni, tenendo conto, ove possibile, di omologhe attività svolte da altre categorie professionali;

    -    nei contratti non devono essere inserite clausole “vessatorie”.

Criteri accolti con soddisfazione dal CoSiPS (Coordinamento Sindacale Professionisti della sanità). “Questa - commenta il Cosips in una nota -  è sicuramente una ottima base di partenza, e ringraziamo la Regione Lazio e il Presidente Zingaretti per la sensibilità dimostrata a fronte dell’annoso problema delle gare ‘a ribasso’ ove le acquisizioni di prestazioni lavorative di Professionisti che hanno dedicato anni per studio e aggiornamento vengono trattate alla stregua dell’acquisto di materiali di consumo”.

“Auspichiamo - concludono il coordinatore  Ernesto Cappellano ed il segretario dell’Area Medici Competenti Ernesto Ramistella - che Zingaretti, nella sua funzione di segretario di partito di governo, si impegni affinché sia al più presto approvata una normativa nazionale che metta fine, sia per le aziende pubbliche che private, al ricorso alle gare ‘a ribasso’ per l’acquisizione di prestazioni da parte di Professionisti e che sia garantito il diritto a un equo compenso”.

06 febbraio 2020
© Riproduzione riservata

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