Quotidiano on line
di informazione sanitaria
Martedì 26 NOVEMBRE 2024
Lazio
segui quotidianosanita.it

Malattie reumatiche. Paziente e medici chiedono alla Regione “chiari percorsi di cura e una rete efficiente”

L’appello nell’ambito di un incontro che ha visto partecipi medici internisti, reumatologi, chirurghi ortopedici, fisiatri, medici di famiglia e rappresentanti delle associazioni pazienti. Evidenziata l’importanza della diagnosi precoce e della tempestività del trattamento. Ma occorre fare di più Anche considerato che queste malattie, colpendo persone più giovani, spesso in piena età lavorativa, hanno costi economici e sociali, diretti e indiretti, molto elevati.

29 OTT - Rafforzamento della rete reumatologica regionale e adozione di percorsi diagnostico-terapeutici adeguati, maggiore collaborazione, oltre che con la medicina del territorio, tra reumatologo, chirurgo e fisiatra: questi sono alcuni degli spunti emersi dal congresso “La mano reumatoide. Ruolo attuale della Chirurgia”, svoltosi nel weekend a Roma, con il patrocinio di Società Italiana di Chirurgia della Mano, Associazione Laziale Ortopedici e Traumatologi Ospedalieri (Aloto), Federazione delle Associazioni Dirigenti Ospedalieri Internisti (FADOI Lazio).

Il tema centrale, discusso nell’incontro di Roma da internisti, reumatologi, chirurghi ortopedici, fisiatri, medici di famiglia e rappresentanti delle associazioni pazienti, è stato quello dell’importanza della collaborazione e della condivisione tra tutte le figure cliniche coinvolte nell’inquadramento di una malattia che “richiede chiaramente di un approccio multidisciplinare, ma soprattutto di un percorso chiaro di cura”.

Il polso e la mano sono i distretti più colpiti e spesso i primi ad essere interessati nell’artrite reumatoide. “È premessa condivisa da tutti che, per raggiungere il migliore risultato del trattamento sia fondamentale la collaborazione tra reumatologo, chirurgo della mano, fisiatra e medico di medicina generale. Tuttavia, ancora oggi spesso tra noi c’è scarsa comunicazione” ha detto Michele Rampoldi, direttore UOC Chirurgia ricostruttiva della mano della ASL Roma 2, ideatore e promotore del congresso. “Questo può portare il chirurgo ad operare quando non deve o il reumatologo a non inviare il paziente al chirurgo quando questo può migliorare la sua qualità di vita e risolvere una disabilità” ha proseguito.

“Grazie alle nuove terapie farmacologiche i pazienti affetti da questa malattia, oltre 400.000 in Italia, hanno significativamente migliorato la loro qualità di vita, limitato la disabilità e ridotto il ricorso a trattamenti chirurgici. Ma certamente la chirurgia ha ancora un ruolo significativo nella cura di questa condizione” ha aggiunto David Terracina, direttore UOC Medicina Ospedale S. Eugenio-CTO della ASL Roma 2, co-presidente del congresso.

Le malattie reumatologiche rappresentano in Italia la prima causa di invalidità temporanea e la seconda di invalidità permanente. Un trend in continua crescita, è stato spiegato al convegno. Che va di pari passo con quello dei costi per assistenza e pensioni di invalidità. Secondo i dati della Società italiana di reumatologia (Sir), già oggi il 27% delle pensioni di invalidità è attribuibile a queste patologie.

"Risultano spesso ancora sottostimate e diagnosticate in ritardo” ha detto Maddalena Pelagalli, Vicepresidente dell’Associazione persone con malattie reumatiche e rare (Apmarr). Eppure, costano al Paese 4 miliardi di euro l’anno per l’assistenza socio-sanitaria, sempre secondo la Sir. Inoltre, “circa il 50% dei pazienti con malattie reumatiche muscolo-scheletriche croniche manifesta disabilità e otto persone su dieci sono costrette a convivere col dolore cronico, il che si traduce in oltre 22 milioni di giornate di lavoro perse ogni anno che corrispondono a un calo di produttività quantificabile in 2 miliardi e 800 milioni di euro. Tutto ciò senza considerare il drammatico impatto sulla qualità della vita” ha affermato Pelagalli.

“La diagnosi precoce e la tempestività del trattamento sono riconosciuti come l’unico strumento per affrontare la progressione di queste malattie, contrastando disabilità e costi crescenti. Per queste ragioni, insieme ai colleghi specialisti, ai rappresentanti delle associazioni di persone con malattie reumatiche e ai tecnici della Regione, abbiamo lavorato lo scorso anno alla stesura di un percorso diagnostico, terapeutico e assistenziale (Pdta) per le malattie reumatiche infiammatorie e autoimmuni nel Lazio” è intervenuta Marina Moscatelli, medico di famiglia.

"Lo scopo era quello di equiparare la nostra regione ad altre più virtuose come l’Emilia-Romagna, il Piemonte, la Lombardia, il Veneto o la Toscana che già hanno deciso di affrontare tali malattie in forma più organizzata e strutturata, ma purtroppo questo lavoro si è bloccato, è stata data precedenza ad altre malattie come il diabete o quelle cardiovascolari, che certamente contano numeri di malati più elevati. Tuttavia, questo modo di ragionare si scontra con un dato di fatto: le malattie reumatiche colpiscono persone più giovani, spesso in piena età lavorativa, quindi a conti fatti tra costi diretti e indiretti il loro peso economico è molto più elevato” ha detto ancora.

È giunta l’ora – è stata la conclusione concorde degli esperti – di cambiare registro. Di smettere di ragionare solo in termini di costi della salute, ma di investimenti per la salute. Perché è dimostrato non solo che prevenire è meglio che curare, ma anche che curare subito e con la massima appropriatezza costa meno che doversi poi prendere cura delle disabilità. E ciò vale non soltanto per la mano reumatoide.

29 ottobre 2019
© Riproduzione riservata

Altri articoli in QS Lazio

ISCRIVITI ALLA NOSTRA NEWS LETTER
Ogni giorno sulla tua mail tutte le notizie di Quotidiano Sanità.

gli speciali
Quotidianosanità.it
Quotidiano online
d'informazione sanitaria.
QS Edizioni srl
P.I. 12298601001

Sede legale e operativa:
Via della Stelletta, 23
00186 - Roma
Direttore responsabile
Luciano Fassari

Direttore editoriale
Francesco Maria Avitto

Tel. (+39) 06.89.27.28.41

info@qsedizioni.it

redazione@qsedizioni.it

Coordinamento Pubblicità
commerciale@qsedizioni.it
Copyright 2013 © QS Edizioni srl. Tutti i diritti sono riservati
- P.I. 12298601001
- iscrizione al ROC n. 23387
- iscrizione Tribunale di Roma n. 115/3013 del 22/05/2013

Riproduzione riservata.
Policy privacy