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Pediatri Cipe Lazio in piazza a Roma per la campagna no-alcol in gravidanza

Obiettivo informare la cittadinanza sui gravi rischi che il feto corre se la mamma assume alcol in dolce attesa In Italia 25mila bambini sono colpiti da sindrome Feto-alcolica detta Fas (Fetal alcohol syndrome): si tratta della più grave delle patologie del feto indotte dal consumo di alcol in gravidanza

21 OTT - La campagna “No-alcol in gravidanza” è sbarcata in “Salute in piazza” in occasione della giornata di sensibilizzazione e informazione sui temi legati al benessere e al vivere sani. Sono stati organizzati
insieme alla Asl Roma 1 a villa Leopardi (Roma), banchetti della salute dedicati a vaccinazioni, screening, prevenzione delle malattie metaboliche e cardio-vascolari, sana alimentazione, prevenzione dalle dipendenze, salute mentale, benessere e attività fisica, disabilità.
 
“Ogni giornata dedicata alla salute rappresenta un’occasione preziosa per diffondere la campagna no-alcol in gravidanza, ovvero informare la cittadinanza sui gravi rischi che il feto corre se la mamma assume alcol in dolce attesa – ha commentato Maria Pia Graziani, responsabile del Comitato scientifico di Cipe (Confederazione italiana pediatri) del Lazio – In Italia 25mila bambini sono colpiti da sindrome Feto-alcolica detta Fas (Fetal alcohol syndrome): si tratta della più grave delle patologie del feto indotte dal consumo di alcol in gravidanza. Si stima che, nel mondo, siano 60 milioni le persone che soffrono delle conseguenze dell’esposizione all’alcol mentre erano nel grembo materno”.
 
Il feto non metabolizza l’alcol, dunque l’esposizione prenatale a questa sostanza può provocare patologie congenite molto gravi. “ Si possono avere – ha aggiunto Lucia Ruggieri, pediatra di Cipe Lazio – disfunzioni di tipo morfologico, ad esempio sul volto (in forme più o meno evidenti) ma anche deficit di attenzione e di apprendimento, iperattività, problemi comportamentali fino a malattie mentali con gravi conseguenze a lungo termine. Purtroppo, su tali pericoli c’è scarsissima informazione: per questo ci battiamo nei nostri studi medici, nelle piazze ed ovunque sia possibile, per sensibilizzare la popolazione attraverso il manifesto ‘Mamma mi fa male, punto e basta’ che illustra gli effetti della sindrome Fas, inguaribile ma fortunatamente prevenibile al cento per cento, semplicemente abolendo del tutto gli alcolici durante i nove mesi di gestazione”.
 

21 ottobre 2019
© Riproduzione riservata

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