Patologie articolari e tendinee. Al Goretti di Latina trattamenti con medicina rigenerativa
I trattamenti saranno trattati su una selezione di pazienti valutati idonei. “I pazienti non candidati al trattamento rigenerativo possono comunque contare su nuovi dispositivi infiltrativi di ultima generazione”, spiega la Asl.
12 APR - Per chi soffre di patologie come tendinopatie croniche, artrosi nei gradi iniziali, dolori articolari da degenerazione cartilaginea, o condropatie e tendinopatie da overuse degli sportivi, presso l’Ospedale S.M. Goretti è attivo l’Ambulatorio Multidisciplinare per il trattamento di queste patologie tendinee ed articolari, mediante l’uso di trattamenti di medicina rigenerativa.
I trattamenti di medicina rigenerativa si utilizzano per il ripristino funzionale di tessuti ed organi danneggiati, grazie all’utilizzo di concentrati piastrinici denominati PRP (Platelet Rich Plasma) che vengono utilizzati come promotori della rigenerazione dei tessuti danneggiati. “Mediante un’accurata selezione dei pazienti da parte dei medici dell’Unità Operativa di Ortopedia e Traumatologia e dell’ Unità Operativa del Centro Trasfusionale sono così trattate numerose patologie”, spiega la Asl in una nota.
Le articolazioni trattate sono l’anca (con tecniche ecoguidate), il ginocchio e la caviglia e le spalle. In questi anni la soddisfazione per l’utenza è stata tale che l’ambulatorio è diventato un riferimento nel Lazio.
Il percorso Ospedaliero garantisce la tracciabilità di ogni momento del percorso dal Day Hospital per il prelievo del sangue alla conservazione a -70°presso i frigoriferi dell’emoteca fino alla somministrazione settimanale della terapia da parte degli specialisti ortopedici.
All’ambulatorio è possibile accedere prenotando al Cup, mediante impegnativa del proprio medico di base con la dicitura “visita ortopedica per terapia con fattori di crescita piastrinici”, dalla visita in poi tutto è gestito e coordinato internamente con il Centro trasfusionale e l’ambulatorio di Medicina Rigenerativa afferente all’Unità Operativa di Ortopedia.
“I pazienti non candidati al trattamento rigenerativo possono comunque contare su nuovi dispositivi infiltrativi di ultima generazione”, chiarisce la Asl.
12 aprile 2019
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