Proprio Aodi a Quotidiano Sanità dichiara a margine del convegno: “Un sentito ringraziamento va agli ambasciatori che nei loro discorsi hanno ribadito (come noi, del resto, ribadiamo da anni) che c’è da parte di molti Paesi un grande amore verso l’Italia e un grande apprezzamento verso la Sanità italiana e anche verso la solidarietà italiana”.
‘Emergenza Sorrisi’, organizzatrice dell’evento, in 12 anni di missioni chirurgiche, ha “restituito sorriso e speranza”, a 4863 bambini dei Paesi più poveri e disagiati del mondo affetti da malformazioni del volto; ‘Emergenza Sorrisi’ ha sviluppato un vero e proprio modello di assistenza e aiuto per le popolazioni di questi territori, spesso luoghi di partenza di costanti flussi migratori verso l’Europa.
All’apertura dei lavori, il Presidente di ‘Emergenza Sorrisi’ Fabio Massimo Abenavoli ha letto l’indirizzo di saluto inviato dal Presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati: “’Il vostro sforzo per ‘ridare il sorriso’ ai bambini affetti da gravi malformazioni al volto non è mirato esclusivamente all’aspetto estetico, ma offre ai piccoli pazienti le condizioni indispensabili per tornare a vivere, mangiare, avere un’esistenza normale e una prospettiva di vita migliore. Per me è motivo di profondo orgoglio sapere che un progetto italiano abbia portato nei Paesi in difficoltà un seme di speranza e di gioia. Il modello da voi proposto, aiutare le popolazioni con minori risorse attraverso una rete di medici, infermieri e volontari, è un progetto ambizioso, ma vincente”.
Nel tempo, l’associazione ha sostenuto la creazione di Centri di Eccellenza dove i medici locali sono diventati completamente autonomi e capaci di garantire buoni standard qualitativi per le operazioni chirurgiche. “Proporre un modello vincente di aiuto alle popolazioni con minori risorse diventa oggi più che mai prioritario – ha ricordato il Presidente dell’associazione, Abenavoli -. Soltanto rendendo autonomi gli attori locali è possibile creare un cambiamento significativo. L’impegno a svolgere un’attività di formazione secondo un programma di capacity building, è senza dubbio, il valore aggiunto dell’azione di ‘Emergenza Sorrisi’ in questi Paesi: è l’innovazione sociale che rende i risultati tangibili e concreti”.
Tutte le missioni organizzate da ‘Emergenza Sorrisi’ prevedono un’attività di formazione rivolta ai medici locali capace di garantire loro una futura autonomia nell’offrire cure adeguate ai propri pazienti. La presenza di medici preparati in loco porta con sé il vantaggio, ma soprattutto la possibilità per chi necessita di cure, di beneficiare di trattamenti chirurgici specialistici nei Paesi di appartenenza senza dover attendere l’arrivo dei medici stranieri. In Iraq, Afghanistan, Burkina Faso, Congo e Libia ‘Emergenza Sorrisi’ ha posto le basi per delle strutture specializzate all’interno degli ospedali che ospitano le missioni chirurgiche promosse dall’organizzazione. In totale i professionisti locali coinvolti nei corsi di formazione sono stati 580 per un totale di 4000 ore erogate.
“Ogni volta che uno dei nostri medici, referenti locali, diventa un punto di riferimento nel suo Paese per la chirurgia plastica ricostruttiva o per la chirurgia maxillo-facciale (come avvenuto in Afghanistan, con il medico Ashimi o in Iraq con il medico Aws) so di essere sulla strada giusta. La strada giusta è quella di rendere ogni popolo autonomo e autosufficiente, sotto ogni profilo e quindi, anche nell’avere competenze super specialistiche per operare piccoli pazienti nati con malformazioni al volto, o vittime di traumi di guerra o ustioni”, ha concluso Abenavoli.
“I dati confermano – ribadisce Aodi a QS - che 80mila professionisti della sanità lavorano in Italia perché credono nel nostro Paese. 750 medici italiani si sono rivolti a noi per andare a operare all’estero, un fenomeno in aumento del 25%. Un altro dato è che il 25% dei medici stranieri sta cercando di tornare nei Paesi di origine. La Giordania dimostra con il suo alto numero di rifugiati siriani in rapporto alla popolazione del Paese, milioni di persone che sono fuggite, che la solidarietà può essere applicata bene, anche perché 20mila di questi rifugiati sono poi tornati in Siria. Non facciamo distinzioni nel nostro Paese in base alla provenienza, alla religione o alla nazionalità. Occorre semmai una Cooperazione Internazionale valida, grazie ai medici italiani nei Paesi stranieri si possono diminuire i cosiddetti ‘viaggi della speranza’ ed appunto così li sì aiuta a casa loro. Abbiamo anche registrato, nel convegno, che negli ultimi 8 anni ben 7500 professionisti della sanità hanno perduto la propria vita nei Paesi della Cooperazione, un dato molto triste. Ma anche i cittadini d’origine straniera amano l’Italia come gli italiani e noi lo oggi lo abbiamo dimostrato”.
A proposito di ‘Emergenza Sorrisi’, Aodi dichiara: “Questo modus operandi coincide sia con la politica dell’Ordine dei medici di Roma e la sua Area Affari Esteri sia con quella promossa da Amsi. È prioritario aiutare i pazienti e i medici a casa nostra (in Italia) e a casa loro favorendo una vera cooperazione internazionale e progetti di formazione in loco per cercare di far diminuire le partenze della speranza. Allo stesso modo occorre intensificare i servizi sociosanitari in loco per combattere la fuga di cervelli e la carenza di professionisti della sanità che ormai rappresenta una patologia mondiale”.
Durante l’incontro è stato anche presentato, in anteprima, il docufilm Sulla Strada Giusta - Rinascere medico in Senegal dedicato alla missione chirurgica in Senegal di ‘Emergenza Sorrisi’ e realizzato in collaborazione con il provider ‘Sanità in-Formazione’ e il sostegno di Consulcesi Onlus; il docufilm è realizzato sotto la regia di Augusto Natale e racconta l’esperienza di un giovane medico volontario alla sua prima missione umanitaria e l’impatto con una realtà dove l'assistenza medica rappresenta una vera e propria sfida.
<iframe width="560" height="315" src="https://www.youtube.com/embed/pAKCDvCY3dE" frameborder="0" allow="accelerometer; autoplay; encrypted-media; gyroscope; picture-in-picture" allowfullscreen></iframe>
Lorenzo Proia
07 marzo 2019
© Riproduzione riservata