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Uscita dal commissariamento a rischio. Per la Fials “è colpa di Zingaretti”

Per il sindacato il quadro della sanità regionale è “fatiscente e squilibrato” ed è quindi “scontato” che il Lazio “non uscirà a breve dal piano di rientro”, come dichiarato dal ministro Grillo. Per la Fials se è stato ripianato qualche debito, questo è avvenuto “sulla pelle dei cittadini”. Il sindacato chiede al ministro “un piano strategico per il Lazio che porti al risanamento del comparto sanitario di concerto con manager e parti sociali”.

04 FEB - “Già da qualche mese andiamo ripetendo che il decommissariamento del Lazio, sbandierato dai vertici regionale come manifesto del buon governo, non è supportato da fatti e azioni concrete. Abbiamo assistito a politiche gestionali estremamente propagandistiche e strampalate che inneggiavano a virtuosismi amministrativi che, non ci hanno stupito affatto, le parole pronunciate dalla ministra Giulia Grillo sulla sanità commissariata. Ci fa invece piacere che Nicola Zingaretti in virtù di queste parole si sia riscoperto governatore del Lazio. Nell’ultimo periodo purtroppo lo aveva dimenticato o comunque il ruolo era diventato di terz’ordine visto che l’obiettivo da centrare consisteva nel guidare la segreteria del proprio partito di appartenenza”. Ad affermarlo, in una nota, la Segreteria provinciale Fials di Roma.

Il sindacato evidenzia come “sia stata sufficiente una visita a sorpresa del ministro Giulia Grillo per puntare i riflettori sulle carenze strutturali del Policlinico Umberto I, spesso menzionato nelle nostre attività di informazione, per fare luce sulla politica del falso risparmio dove le aziende sanitarie producono solo deficit. Il ministro della Salutein questa occasione ha vestito i panni di un ispettore, un’autorità che molto spesso i nostri iscritti invocano per fare piena chiarezza sulle gestioni anomale di alcune aziende. Ed è per questo che vorremmo invitare il ministro a fare più visite a sorpresa, certo non tutte nel Lazio, ma sarebbe interessante visitare l’Ares 118 e i suoi mezzi di soccorso vetusti, altri grandi ospedali con reparti di pronto soccorso altrettanto inadeguati all’utenza e non ultimo valutare le liste d’attesa per i ricoveri e la diagnostica”.

“Quanto al nosocomio universitario vorremmo che il ministro Giulia Grillo ci prefiguri uno scenario sulla modalità della ristrutturazione: a oggi i lavori dei progetti approvati supereranno i 15 anni addirittura con la messa a norma e la ristrutturazione di solo il 40 per cento delle aree dell’ ospedale a fronte di una spesa prevista di circa 220 milioni di euro. Ciò significa che – evidenzia la nota - mentre si ristrutturano e si mettono a norma alcuni edifici, gli altri manterranno le carenze di sicurezza attuali. Vorremmo conoscere dal ministro secondo quali normative potranno rimanere aperti gli edifici non messi a norma

Per la Fials Roma “è’ scontato quindi che con un quadro fatiscente e squilibrato il Lazio non uscirà a breve dal piano di rientro del deficit come aveva annunciato con enfasi il ministro precedente e lo stesso Zingaretti. E’ stato ripianato qualche debito, certo, ma sulla pelle dei cittadini utenti – chiude la nota Fials. Con addizionali Irpef molto alte, con il taglio dei servizi assistenziali, la chiusura dei reparti specialistici, la chiusura dei posti letto, esternalizzazioni del personale e appalti insufficienti, peraltro bocciati dalla giustizia amministrativa, solo per fare un sunto stringato di quello che è accaduto e che continua ad accadere non solo al Policlinico. Aspettiamo dal ministro un piano strategico per il Lazio che porti al risanamento del comparto sanitario di concerto con manager e parti sociali”.

04 febbraio 2019
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