“Il fatto che in quest’ultimo episodio – proseguono dalla Fials -, seppure circoscritto, non sia scattato il sistema di allarme sottolinea la necessità di rimarcare il bisogno di questa struttura sanitaria di pregio di dotarsi di sistemi di sicurezza all’avanguardia che garantiscano pazienti e operatori sanitari. Ci rivolgiamo quindi al governatore del Lazio Nicola Zingaretti affinché provveda a questa impellente richiesta e solleciti il direttore del nosocomio Vincenzo Panella, in qualità di pubblico ufficiale, di dare seguito senza indugio all’adozione degli atti di competenza per risolvere situazioni che possano pregiudicare la salute dei cittadini e dei dipendenti e quindi adempiere ai dettati di legge”.
“Vorremmo rammentare che a oggi la Regione Lazio ha disposto un piano di investimenti di 220 milioni di euro per la messa in sicurezza, limitata soltanto al 35 per cento delle strutture che costituiscono l’intero Policlinico Umberto I, e spalmata su 15 anni. Inevitabile che qualsivoglia paziente si chieda in quale struttura venga ricoverato: se in quella adeguatamente a norma o in quella abbandonata a se stessa. Riteniamo che – rimarca la nota Fials - per rispondere a questo quesito retorico ci voglia un piano di intervento serio e credibile che possa mettere fine alle tante situazioni incresciose come quella della carenza di sicurezza sui luoghi di lavoro che si sono verificate negli anni presso l’ospedale universitario nonché presso altre strutture pubbliche e classificate”.
“Unicamente il monitoraggio tecnico delle aree sanitarie coadiuvato da personale interno competente e attento può interrompere questo susseguirsi di trascuratezza e negligenza. Sollecitiamo infine – concludono dalla Fials – una risposta veloce dall’amministrazione regionale e la convocazione presso gli uffici competenti”.