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Asl RM5. Analgesia inalatoria per il parto anche al San Giovanni di Tivoli

La metodica, molto utilizzata nel nord Europa, prevede la somministrazione di una miscela precostituita 50:50 di ossigeno e protossido di azoto, sotto diretto controllo del personale sanitario ed adeguato monitoraggio

23 MAG - All’ospedale San Giovanni di Tivoli è ora possibile partorire senza dolore. 

Al momento del parto “è possibile praticare la parto-analgesia inalatoria con miscela precostituita 50:50 di ossigeno e protossido di azoto, sotto diretto controllo del personale sanitario ed adeguato monitoraggio”, spiega il direttore del Dipartimento Materno Infantile, Giorgio Bracaglia. “Il gas è inodore, ha tempi di eliminazione veloci, ha effetto ansiolitico e non interferisce sulla progressione del travaglio e sul benessere fetale. È una metodica molto utilizzata nel nord Europa e nelle regione del nord Italia”.

La parto analgesia si inserisce in un percorso nascita in cui l’attenzione alla mamma e al bambino e massima e comprende dai corsi pre-parto, al sostegno all’allattamento al seno, al rooming-in, alla parto analgesia inalatoria fino ai corsi di preparazione del pavimento pelvico al parto per ridurre il danno da parto ed alla riabilitazione post partum del pavimento pelvico.

Prima del parto dal donna può intraprendere un percorso di formazione, scambio e consapevolezza decidendo di partecipare ai corsi pre-parto organizzati presso la sala Parto dell’Ospedale e nei Consultori. Le donne interessate possono prenotarsi fin dai primi mesi di gravidanza, personalmente o telefonicamente presso la struttura scelta e saranno poi contattate intorno al 6°-7° mese di gestazione. Durante gli incontri verranno trattati argomenti riguardanti la fisiologia della gravidanza, del parto e del puerperio, l'allattamento ed elementi di puericultura. Inoltre verranno eseguiti esercizi di ginnastica dolce e tecniche di rilassamento e respirazione.
 
Dopo il parto il rooming-in garantisce alle neomamme che lo desiderino, quando le condizioni di salute di entrambi lo consentano, di rimanere sempre accanto al bambino, notte e giorno, potendo contare sulla presenza costante e continua del personale dell’ospedale. Si tratta di un servizio a richiesta. Per chi decide di non scegliere il rooming-in c’è a disposizione il nido accogliente.

“Tra i vantaggi del rooming-in – spiega il direttore di Ostetricia e Ginecologia, Valerio Napolitano - vi sono la facilitazione dello sviluppo delle competenze materne nella cura del proprio bambino, la promozione dell’attaccamento e della relazione mamma-bambino (processo di bonding), riduzione del rischio di infezioni ospedaliere per il neonato, empowerment della mamma, dimissione maggiormente appropriata grazie all’assistenza mirata allo sviluppo delle competenze materne e in virtù dell’empatia creata con il personale, facilitazione e sostegno all’avvio e mantenimento dell’allattamento al seno a richiesta del bambino”.

23 maggio 2018
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