Roma. Al Sant’Andrea corso inter-istituzionale per assistenza a vittime di violenza
Un percorso protetto, che punta in primo luogo a mettere a proprio agio il paziente, garantendo assistenza medica e supporto psicologico, senza tralasciare gli aspetti relativi alla sicurezza e medico-legali. D'Amato: "Operatività interdisciplinare fondamentale per gestire percorsi assistenziali, ora estendere a tutti i Pronto soccorso".
11 MAG - E’ stato attivato presso l’Azienda ospedaliero-universitaria Sant’Andrea il percorso dedicato alle vittime di violenza, punto di accesso ad una rete interdisciplinare e inter-istituzionale di aiuto rivolta ad adulti e bambini che ricorrono al Pronto soccorso a seguito di maltrattamenti psicologici, fisici o sessuali. Un percorso protetto, che punta in primo luogo a mettere a proprio agio il paziente, garantendo assistenza medica e supporto psicologico, senza tralasciare gli aspetti relativi alla sicurezza e medico-legali. Accolti in pronto soccorso e valutati clinicamente, i pazienti sono accompagnati nell’area dedicata ai “soggetti fragili”. Ricevono qui tutte le cure specialistiche con l’eventuale ausilio di assistenti sociali e di psicologi.
Il Percorso è stato presentato questa mattina presso l’Ospedale Sant’Andrea nel corso di un ciclo di incontri formativi dedicati a quanti assistono vittime di violenza e maltrattamenti psicologici, fisici o sessuali. Il percorso conta su un intervento sanitario interdisciplinare (infermieri e medici di Pronto soccorso, ginecologi, pediatri, chirurghi, assistenti sociali e psicologi), così come sull’attivazione di una task force inter-istituzionale composta da Forze dell’Ordine, autorità giudiziaria, servizi sociali, consultori, centri antiviolenza e associazioni di volontariato.
“Oggi è una giornata operativa molto importante e voglio ringraziare per la collaborazione la Polizia di Stato, l’Arma dei Carabinieri, il Procuratore aggiunto
Maria Monteleone, il Ministero della Salute, la Direzione del Sant’andrea, il Preside della Facoltà di Medicina e tutti gli operatori – ha spiegato l’Assessore alla Sanità e l’Integrazione Socio-sanitaria della Regione Lazio,
Alessio D’Amato nel suo intervento – Un momento di alta operatività interdisciplinare che è fondamentale nella gestione dei percorsi assistenziali delle vittime di violenze e maltrattamenti. E’ ora necessario aumentare questi momenti di confronto e farli diventare cardine del percorso formativo degli operatori dei Pronto soccorso. Questo è anche lo spirto del Protocollo d’intesa che abbiamo siglato come Regione Lazio con la Procura Generale della Corte di Appello e con l’Ordine degli Psicologi del Lazio per programmare un’ampia collaborazione tra le diverse Istituzioni nel contrasto ad un fenomeno che purtroppo, come ha giustamente sottolineato il Procuratore Monteleone, è in forte aumento”.
“È dalle sinergie tra le nostre istituzioni che nasce una risposta incisiva, tempestiva e qualificata alle vittime. - gli fa eco il commissario straordinario dell’AouSant’Andrea,
Giuseppe Caroli - Il Sant’Andrea è il punto di accesso, il nodo di attivazione di una rete di professionisti che della multidisciplinarietà della loro formazione – oltreché della reciproca collaborazione - fanno il proprio valore aggiunto, a servizio di tutte le vittime di violenza che si rivolgono a noi in cerca di aiuto.”
Nello specifico il Percorso attivato presso il Sant’Andrea prevede che il personale, appositamente formato, segua precisi protocolli per la gestione delle cartelle cliniche e nella gestione dei referti come elementi probatori. All’assistenza ospedaliera segue poi un follow-up medico e psico-sociale, grazie anche all’attivazione della rete di aiuto territoriale: con la dimissione ospedaliera, la vittima è affidata alla struttura più consona a garantire assistenza psicologica per la rielaborazione del trauma così come eventuale sostegno legale e/o tutela rispetto a potenziali aggressioni.
11 maggio 2018
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