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Faroni (Aiop): “Servizi sanitari regionali a rischio con i tagli al Fsn, siamo preoccupati”

Il taglio di 422 milioni di euro a carico del Fsn 2017 potrebbe avere ricadute negative sulle casse della Regione da otto anni in Piano di rientro. La Presidente dell’Aiop lancia l’allarme: “Auspichiamo che la sanità regionale non subisca ripercussioni, le Aziende pubbliche e private potrebbero non reggere, con gravi conseguenze per i cittadini”

28 FEB - “422 mln in meno sul Fondo sanitario nazionale? Male, anzi malissimo soprattutto se questo si tradurrà in ulteriori tagli per la sanità regionale con conseguenze negative per l’assistenza ai cittadini”.
 
A pochi giorni dal riparto tra le Regioni dei 109,218 mld del Fsn 2017 “dimagrito” di circa 400mln a seguito del mancato accordo con le Regioni autonome, Jessica Veronica Faroni lancia l’allarme per lasanità nella regione Lazio.
 
“Ci preoccupano questi ‘tagli’ al fondo sanitario nazionale – ha detto – in particolare in una Regione come il Lazio da otto anni in piano di rientro. Non vorremmo assistere, come è già avvenuto in passato, a ulteriori giri di vite sulla sanità pubblica e privata con gravi ripercussioni sulle prestazioni assistenziali e sul personale sanitario che potrebbe vedere svanire la possibilità di stabilizzazione e di nuove assunzioni, come promesso. Anche perché i tagli di budget si traducono in tagli alle prestazioni, motivo per cui dagli ultimi dati si assiste al fatto che la gente “si cura meno”. Sarebbero quindi inaccettabili nuove penalizzazioni, proprio perché a pagare alla fine sono i cittadini. Non dimentichiamo poi che in questi anni la sanità privata convenzionata ha già subito tagli di budget e posti letto del 30%, nuovi passi indietro sarebbero devastanti considerando che siamo un grande supporto per la Regione sul fronte dell’assistenza alla popolazione anziana – ha aggiunto –  con prestazioni in post acuzie, lungo degenza e riabilitazione che il privato accreditato garantisce con un’alta qualità assistenziale”.
 
Insomma, il taglio al Ssn è una vera e propria spada di Damocle che pende sulla sanità del Lazio che rischia di vanificare il percorso virtuoso che la sanità privata ha avviato con la Regione Lazio. “Un anno fa – ha spiegato Faroni –  abbiamo siglato un protocollo d’intesa sulle Rsa che ha consentito, grazie anche all’innalzamento della soglia dell’Isee a 20mila euro, di allargare la compartecipazione da parte degli Enti locali e di continuare quindi ad erogare assistenza sanitaria in regime residenziale, supportando migliaia di famiglie non in grado di seguire anziani malati”.
 
Non solo, ci sono state aperture importanti sui Pronto soccorso, ma non ancora completamente concretizzate: “Aiop ha messo a disposizione il 40% dei posti letto di medicina per l’emergenza urgenza – ha aggiunto Faroni – ma manca ancora il decreto attuativo”. Stesso discorso per le liste d’attesa: “Abbiamo dato la nostra disponibilità ad aprire le agende per ridurre le liste di attesa, ma il sistema informatico del Recup non riesce a dialogare con i nostri, quindi tutto è ancora la palo”.
 
Tirando le somme tante luci ma ombre che potrebbero addensarsi con la riduzione delle risorse disponibili “Ora – conclude il presidente di Aiop Lazio – auspichiamo che i budget non subiscano ripercussioni a causa del ‘taglio’, le Aziende pubbliche e private potrebbero non reggere”.

28 febbraio 2017
© Riproduzione riservata

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