Lazio. Sla, al via corsi gratuiti per i familiari che assistono i malati
I familiari dei malati di Sla saranno aiutati a conoscere la patologia e a prenderne consapevolezza, e, attraverso l’utilizzo di ausili e presìdi, potranno acquisire le competenze necessarie alla gestione quotidiana del paziente. Ogni corso durerà 20 ore e sarà articolato in 5 giornate formative. I percorsi si svolgeranno a Roma, Latina e Viterbo.
28 APR - È partito ieri, a Roma, il primo di sei corsi gratuiti di informazione sulla Sla promossi dalla Regione e destinati ai familiari e a chi si prende cura di una persona affetta da sclerosi laterale amiotrofica. Ogni corso durerà 20 ore e sarà articolato in cinque giornate formative settimanali distribuite nell’arco di un mese. I percorsi formativi si svolgeranno a Roma, Latina e Viterbo. In totale il progetto coinvolge circa 200 persone, come spiega una nota della Regione.
Ecco in particolare le date di inizio dei diversi percorsi:
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Roma, quattro percorsi formativi: 27 aprile, 21 giugno, 13 settembre e 22 novembre 2016;
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Latina, un percorso formativo: 31 maggio;
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Viterbo, un percorso formativo: 18 ottobre.
I corsi sono stati promossi nel quadro delle azioni del Piano regionale per la Sla. L’organizzazione dei percorsi è stata affidata all’associazione Viva la Vita onlus, che riunisce familiari e malati di Sla, in collaborazione con l’agenzia regionale Asap.
Per prenotarsi ai corsi e per ricevere informazioni dettagliate su date e sedi delle lezioni contattare Viva la Vita onlus (www.wlavita.org) al numero 0688978670 o all’indirizzo di posta elettronica info@wlavita.org.
“L’approccio dei corsi sarà essenzialmente pratico e ricco di indicazioni utili”, commenta
Rita Visini, assessore alle politiche sociali, sport e sicurezza, nella nota che fornisce tutti i dettagli utili per partecipare ai corsi. “I familiari – prosegue Visini - saranno aiutati a conoscere la patologia e a prenderne consapevolezza, e attraverso l’utilizzo di ausili e presìdi potranno acquisire le competenze necessarie alla gestione quotidiana della persona cara. In casi come la Sla, una malattia inguaribile ma curabile nei sintomi, bisogna fare il possibile per garantire ai pazienti la miglior qualità di vita e per fare questo è fondamentale sostenere i compiti di cura delle famiglie, che non devono essere lasciate sole come troppo spesso accade”; ha concluso l’assessore.
28 aprile 2016
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