Appropriatezza. Lorenzin: “I medici sono gli attori principali nel percorso di raggiungimento degli obiettivi fissati”
Così il ministro intervenendo a un convegno, organizzato da Scudomed, presso l'Ordine dei medici di Roma. “Un tassello imprescindibile è costituito dalla prevenzione: abbiamo aumentato il budget in questo ambito e chiesto alle Regioni di spendere il 5% per sostenerla”.
21 APR - I medici, ognuno con il proprio ruolo, devono essere gli attori principali per la realizzazione dell’appropriatezza prescrittiva. Ai professionisti occorrono, però, strumenti per agire secondo scienza e coscienza. In questo contesto bisogna riuscire a sfrondare gli esami non necessari”. E’ la rotta tracciata dal ministro della Salute,
Beatrice Lorenzin, nel corso del convegno organizzato a Roma da Scudomed – l’Associazione nazionale a tutela delle professioni sanitarie – presso la sede dell’Ordine dei Medici. “Si tratta di un percorso anche di segno culturale nei confronti del paziente – ha sottolineato - costruendo una nuova consapevolezza incentrata su una vera e propria alleanza per incrementare lo scambio di informazioni. Più dati possediamo, meglio è. Altro tassello imprescindibile risiede nella prevenzione: abbiamo aumentato il budget in questo ambito e chiesto alle Regioni di spendere il 5% per sostenerla”.
Note dolenti arrivano in merito alla
situazione del personale che “ha raggiunto un punto di non ritorno – riferisce - soprattutto perché si è ragionato in termini esclusivamente ragionieristici e a compartimenti stagni. Serve una collaborazione effettiva da parte di tutti gli attori del sistema. Proprio per questo abbiamo istituito tavoli permanenti con associazioni di pazienti e società scientifiche su temi come l’appropriatezza e i Lea. Questo deve essere il metodo da adottare, perché consente di misurare costantemente il raggiungimento degli obiettivi fissati”.
Per
Roberto Lala, presidente dell’Ordine dei Medici di Roma, le Regioni “dovrebbero governare sul territorio all’insegna dell’interesse della popolazione e, in questo quadro, la salute si colloca indubbiamente al primo posto. L’appropriatezza si configura quindi come termine ampio che, però, deve essere incastonato in un sistema che lo renda complementare con tutte le altre componenti. E’ quindi necessario un accostamento forte con la prevenzione, che altrimenti rischia anch’essa di rivelarsi inappropriata. Essa può garantire maggiore efficienza, incremento degli indicatori di salute e ingenti risparmi a vantaggio di tutta la comunità”.
“Le parole del ministro – ha evidenziato in conclusione dei lavori il presidente di Scudomed,
Massimiliano Parla - indicano la direzione lungo cui si sta muovendo il sistema sanità, all’insegna di una visione lungimirante e con un approccio olistico. Permangono, tuttavia, perplessità in merito al decreto appropriatezza che vanno risolte, non creando contrapposizioni, ma tramite il contributo da parte di tutti. Ci sono, in particolare, da limare alcuni aspetti giuridico sanitari ma, certamente, è stato compiuto un passo in avanti rispetto a quanto accaduto sino a oggi”.
21 aprile 2016
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