Lazio. Idi. Direttore Fondazione 'Monti': “Se confermati importi decurtati anche per 2016, a rischio servizi e occupazione”
Francesco Rocca, presidente della Fondazione che detiene la struttura, avvisa: “L'attuale metodo di attribuzione del budget alla lunga potrebbe decretare la chiusura definitiva di tutte le aziende sanitarie private in condizioni di crisi, perché i potenziali acquirenti nelle aste concorsuali troverebbero strutture prive di una parte importante di risorse a disposizione”.
15 APR - Riduzione delle attività sanitarie e taglio di circa duecento dipendenti su mille. Questo lo scenario delineato dal direttore generale della Fondazione “Luigi Maria Monti”,
Francesco Rocca, ricevuto oggi in audizione dalla commissione Politiche sociali e salute sull’attribuzione del budget 2016 all’Idi-Irccs di Roma. Budget ridotto di oltre il 25 per cento, rispetto a quanto accordato in precedenza dalla Regione a questa struttura privata, secondo le dichiarazioni rese oggi alla Pisana. Il gruppo, che tra l’altro comprende
l’Istituto dermopatico dell’Immacolata (Idi), è stato al centro di una crisi finanziaria e di vicende giudiziarie dal 2012: una situazione che ne ha determinato il commissariamento e la messa all’asta, con conseguente acquisto, nell’aprile 2015, proprio da parte della Fondazione diretta da Rocca, del tutto estranea alla precedente gestione, come è stato più volte sottolineato nel corso dell’incontro.
Secondo la Fondazione, il taglio del budget è stato parametrato sui volumi di attività dell’anno 2014. Questo valore, come rilevato da Rocca, è però del tutto fuorviante, in quanto si riferisce proprio al periodo in cui la struttura non era pienamente funzionante e le attività risultavano parecchio ridotte rispetto agli standard, a causa della procedura di aggiudicazione in corso.Di conseguenza, secondo il direttore della Fondazione, se gli importi “decurtati” fossero confermati anche per il 2016, non potrebbero essere garantiti né gli attuali livelli di servizi resi, né tantomeno quelli occupazionali.
Rocca ha poi spiegato alla commissione che questo metodo di attribuzione del budget alla lunga potrebbe decretare la chiusura definitiva di tutte le aziende sanitarie private in condizioni di crisi, perché i potenziali acquirenti nelle aste concorsuali troverebbero strutture prive di una parte importante di risorse a disposizione.
Per la direzione regionale Politiche sociali e salute, presenti all’audizione il dirigente dell'area ‘Autorizzazione e accreditamento’,
Giorgio Spunticchia, e il dirigente dell’area ‘Livelli massimi di finanziamento delle attività sanitarie’,
Emidio Di Virgilio. Dal loro intervento è emerso che i budget ad oggi riconosciuti alle strutture private devono intendersi provvisori (e calcolati in dodicesimi rispetto a quanto accordato lo scorso anno), in attesa dell’approvazione, di concerto con il ministero dell’Economia e delle Finanze, dei nuovi Programmi operativi 2016-18. Il prossimo confronto tra Regione e ministero è in programma la settimana prossima.
L’opposizione ha chiesto di essere messa a conoscenza in maniera tempestiva degli esiti dell’incontro e ha preteso l’impegno di riconvocare la Commissione sull’argomento, alla presenza del presidente della Regione Nicola Zingaretti e della ‘cabina di regia’ del Sistema sanitario.
15 aprile 2016
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