Lazio. Asl Roma 2. Atto aziendale quasi pronto. Via reparti doppione. Ospedali per intensità di cura e una Casa della Salute per ogni distretto
Queste alcune delle principali novità del documento d’indirizzo della nuova mega Asl (con 1,3 mln di abitanti) nata sulle ceneri delle vecchie Asl RmB e RmC, sui cui è al lavoro il commissario Flori De Grassi e che sarà presentato tra una decina di giorni. Nella prima fase non sono previste chiusure di reparti ma si lavorerà su rimozione doppioni e omogeneità dei percorsi assistenziali. Da sciogliere il nodo della nuova sede.
04 MAR - Più territorio, con una Casa della Salute in ogni distretto e ospedali per intensità di cura. Sono queste le due direttrici su cui si basa l’atto aziendale della nuova Azienda sanitaria Roma 2 (nata dalla fusione delle ex Asl Roma B e Roma C) su cui è al lavoro il commissario straordinario
Flori De Grassi. Su l’Atto, che dovrebbe essere ufficialmente presentato il prossimo 14 marzo al Collegio di direzione, c’è molta attesa anche perché la nuova azienda (che va dall’Eur fino a Tiburtina copre quasi la metà della Capitale) dovrà fornire assistenza a circa 1,3 milioni di romani.
A quanto apprende
Quotidiano Sanità i capisaldi del nuovo Atto vertono sulla costruzione di un sistema basato sull’intensità di cura e sul potenziamento dell’assistenza territoriale, per cui è prevista la creazione di una Casa della Salute per ogni distretto. In ogni caso, nella prima fase non dovrebbero esserci stravolgimenti e non sono previste (perlomeno nel primo periodo) chiusure di reparti ospedalieri, anche se è molto probabile che s’interverrà per rimuovere alcuni doppioni (come per esempio la neuro psichiatria infantile).
L’obiettivo è quello di costruire un testo agile e di facile attuazione (sarà anche modificabile in corso d’opera) e in linea con quanto sta avvenendo nelle Asl Roma 1 e Roma 3. Insomma, indicazioni chiare e precise senza voli pindarici o documenti troppo elaborati che rischiano di essere difficilmente digeribili. Anche perché il percorso di accorpamento in ogni caso non sembra essere agevole, soprattutto per quanto riguarda la quantificazione del budget regionale della neonata azienda (che ovviamente non può essere la semplice sommatoria di quanto era destinato alle vecchie Asl RmB e RmC) e, soprattutto, altra difficoltà è quella di omogeneizzare tutte le procedure, molto diverse, senza dimenticare gli appalti in essere (vedi per esempio le pulizie).
Tema anch’esso molto delicato, infine, riguarda la nuova sede centrale della Asl. Al momento una soluzione ancora non c’è. L’obiettivo è quello di trovare dei locali di minimo 7000-8000 mq in una zona centrale (ipotesi calda è la zona di San Giovanni) rispetto al perimetro della nuova azienda. Un’impresa, come quella che attende la nuova Asl, di non facile soluzione.
L.F.
04 marzo 2016
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