Lazio. Al via nuova rete per la Terapia del dolore. Centri di riferimento l’Umberto I e Tor Vergata
L'obiettivo della Regione “è quello di garantire la continuità assistenziale in tutte le fasi delle malattia a alle persone con patologie oncologiche e a tutti i pazienti portatori di una patologia di dolore cronico”. Individuati i due centri di riferimento e 21 ambulatori in tutto il Lazio.
04 DIC - Terapia del dolore, al via la nuove rete nella Regione Lazio. L’obiettivo è garantire l’accesso alle cure e la continuità assistenziale per i pazienti in tutto il Lazio nelle strutture in grado di fornire prestazioni appropriate. In particolare la Regione ha individuato due centri di riferimento e ventuno ambulatori in tutto il Lazio: i due centri di riferimento sono il Policlinico Umberto I e il Policlinico Tor Vergata.
Di seguito l’articolazione della rete:
L'Umberto I sarà punto di riferimento per 11 centri. Di questi, 6 si trovano nel Comune di Roma. Si tratta del S. Giovanni Addolorata, Nuovo Regina Margherita, S. Camillo, Grassi di Ostia, Fiumicino, S. Filippo Neri e S. Andrea, e 4 nelle province: ospedale di Civitavecchia, Belcolle di Viterbo, De Lellis di Rieti, Goretti di Latina e l'ambulatorio del Distretto territoriale di Gaeta.
Tor Vergata invece sarà punto di supporto per 10 centri. Di questi, 4 si trovano a Roma: Pertini, S. Eugenio, Presidio integrato S. Caterina della Rosa e Ifo e sei nelle province: ospedali di Colleferro, di Tivoli, Anzio-Nettuno, Genzano Frosinone e Sora.
I centri del San Giovanni-Addolorata e l'A.O. Sant'Andrea sono riconosciuti come centri di riferimento della rete per la tecnica di neuromodulazione, l'IRCCS I.F.O. ed il S. Filippo Neri per le tecniche invasive su pazienti oncologici e il centro S. Caterina della Rosa e l'A.O. San Camillo per le tecniche invasive su pazienti non oncologici.
"L'obiettivo è quello di garantire a tutte le persone con patologie oncologiche e a tutti i pazienti portatori di una patologia di dolore cronico, la continuità assistenziale in tutte le fasi delle malattia – lo ha detto il presidente,
Nicola Zingaretti, che ha aggiunto: in questo percorso coinvolgeremo a breve i medici di medicina generale per la definizione dei percorsi che assicurino la presa in carico. La rete è articolata in maniera tale da garantire l'accesso alle cure in modo identico in tutte le aree regionali e nelle strutture in grado di fornire prestazioni appropriate”- ha detto ancora Zingaretti.
04 dicembre 2015
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