Lazio. Oltre 350mila persone con diabete, causa di 12mila ospedalizzazioni. Il confronto tra esperti e istituzioni regionali
Il tema è stato analizzato oggi i in occasione dell’incontro ‘Col Diabete puoi…’ promosso da Diabete Italia e Coordinamento Associazioni Diabetici Lazio Cladiab. “L’automonitoraggio della glicemia – spiega Rodolfo Lena, Presidente della Commissione Politiche sociali e Salute del Consiglio regionale – è un elemento chiave della strategia assistenziale in quanto un buon controllo della glicemia riduce in maniera sostanziale il numero delle complicanze”.
06 OTT - Il diabete rappresenta una sfida importante e attuale per il nostro Servizio sanitario e per le Regioni a causa dell’elevata prevalenza in costante aumento, le rilevanti morbosità e mortalità correlate alle complicanze croniche, le ricadute sulla qualità della vita delle persone con diabete e l’elevato assorbimento di risorse.
“L’automonitoraggio della glicemia – spiega
Rodolfo Lena, Presidente della Commissione Politiche sociali e Salute del Consiglio regionale del Lazio – è considerato un elemento chiave della strategia assistenziale in quanto un buon controllo della glicemia è in grado di ridurre in maniera sostanziale il numero delle complicanze. Si punta così anche a migliorare la qualità di vita dal punto di vista fisico, psichico e sociale; ridurre i ricoveri ospedalieri e gli accessi al Pronto soccorso e nel contempo garantire la sostenibilità economica di diagnosi e cura della malattia diabetica da parte del Sistema Sanitario. È per questo che nel Lazio stiamo incentivando in maniera forte tale pratica”.
Se ne è discusso oggi in occasione dell’incontro ‘Col Diabete puoi…’ promosso da Diabete Italia e Coordinamento Associazioni Diabetici Lazio Cladiab. Nel Lazio, si stima che tra il 5 e l’8% della popolazione abbia il diabete, per un totale di oltre 350mila persone. Il diabete, inoltre è ancora oggi nel Lazio un’importante causa di ricovero ospedaliero, con oltre 12.000 ospedalizzazioni e una quota altrettanto significativa di ricoveri per complicanze che vedono questa patologia implicata come concausa. Nella Regione sono in corso, già da alcuni anni, importanti attività relative al diabete che si collocano all’interno di una progettazione finalizzata alla qualificazione dell’assistenza alla persona con diabete nel Lazio.
“Negli ultimi 20 anni sono stati compiuti grandi passi avanti nella cura di questa patologia – afferma
Salvatore Caputo, Presidente Diabete Italia – nonostante ciò il diabete rimane una malattia che va ad incidere sul vissuto quotidiano di chi ne è affetto. Infatti, il paziente diabetico deve continuamente controllarsi sia rispetto alla propria alimentazione sia all’attività fisica svolta, oltre a dover instancabilmente porre attenzione ai livelli di glicemia attraverso un monitoraggio e un autocontrollo costante. Proprio il livello di controllo glicemico però ancora oggi non è soddisfacente. Basti pensare che per un diabetico su due la puntura del dito è un buon motivo per non testarsi e che la maggioranza delle persone con diabete non misura regolarmente la glicemia e questo le espone a complicanze e crisi ipo e iperglicemiche che comportano in molti casi il ricorso alle strutture ospedaliere, con un notevole impatto sui costi sanitari”.
“L’autocontrollo glicemico e l’educazione terapeutica sono due risorse fondamentali per la salute e la qualità di vita delle persone con diabete – dichiara
Lina Delle Monache, Presidente Cladiab, Coordinamento Associazioni Diabetici Lazio – Un valido autocontrollo è l’unica chiave che permette alla persona con diabete, correttamente informata, di vivere una vita normale e di evitare le complicanze, le vere responsabili dell’esplosione dei costi diretti e indiretti della malattia. In un momento in cui occorre razionalizzare la spesa, serve un forte investimento sulla prevenzione ma anche garantire la qualità, la sicurezza e la facilità di accesso ai dispositivi più innovativi per misurare la glicemia”.
Un recente studio ha dimostrato che le persone che non controllano sufficientemente la glicemia vanno incontro a un tasso di ipoglicemia quasi triplo rispetto alle persone che si controllano regolarmente (27,3 per 100 anni persona vs 10,6), con un tasso di ospedalizzazione raddoppiato (60,8 per 100 anni persona vs 30,0). L’analisi ha evidenziato, inoltre, un consumo di risorse sanitarie maggiore da parte delle persone poco attente all’autocontrollo, soprattutto per quanto riguarda i costi delle ospedalizzazioni inerenti al diabete (€ 2.500 vs € 1.500) che risultano superiori del 66%.
“Oggi l’innovazione tecnologica mette a disposizione dei pazienti nuovi dispositivi che possono migliorare la gestione della malattia e permettono al medico di comprendere meglio il profilo glicemico e attuare le migliori strategie terapeutiche per un’ottimale e sostenibile gestione del diabete.” – prosegue
Lelio Morviducci, Vice Presidente Amd Lazio. Con i più recenti sistemi di monitoraggio del glucosio, infatti, l’81% delle persone con diabete controlla la glicemia più di 6 volte al giorno e il 98% non ha avuto accessi in ospedale negli ultimi 6 mesi, come dimostra una recente ricerca condotta da Doxa Pharma Gli utilizzatori dei nuovi sistemi di monitoraggio testimoniano inoltre un aumento significativo della qualità di vita, paragonabile a quello della popolazione “sana”.
“È indispensabile che ci sia sinergia tra tutti gli attori coinvolti e che venga garantita sussidiarietà tra i diversi livelli di governo della sanità ma anche omogeneità dell’offerta dei trattamenti per garantire un’equa e appropriata assistenza. - conclude Caputo - É altrettanto necessario garantire, per le persone con diabete, l’accesso ai dispositivi medici e alle nuove tecnologie in questo settore, perché queste potrebbero agevolare notevolmente la vita complessa di chi soffre di questa patologia e soddisfare il loro crescente bisogno di salute nel rispetto dei principi di appropriatezza, di efficacia e di sostenibilità del sistema".
06 ottobre 2015
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