Caos Pronto soccorso. Noi a Tor Vergata l'abbiamo affrontato così
L'obiettivo era quello di ridurre i tempi medi di ricovero, ottimizzare le liste d’attesa e programmare le liste operatorie. A guidare il processo di riorganizzazione con diverse competenze il Bed manager, il Care management e i Medici facilitatori dei percorsi clinici. Un’organizzazione trasversale che vede coinvolti medici e infermieri
24 FEB - Il Cerismas (l'associazione di ricerca fondata nel 2000 per iniziativa dell'Università Cattolica e dell'Irccs Carlo Besta) ha presentato la scorsa settimana uno studio secondo il quale l’infermiere con ruoli diversificati in un’organizzazione non più verticale delle cure, ma orizzontale, ovvero di processo, in grado di raccogliere tutte le migliori soluzioni possibili per soddisfare i bisogni degli assistiti è la chiave di volta della nuova sanità.
Personalmente credo che, in epoca di risorse scarse e di necessità di efficientamento del sistema, un’organizzazione orizzontale sia spesso la soluzione organizzativa vincente. Il Policlinico di Tor Vergata, che, come gli ospedali di tutta Italia, si è trovato a fronteggiare la crisi dell’emergenza influenzale, ha preso spunto dalle criticità organizzative presenti per provare a mettere in atto un modello innovativo di gestione dell’emergenza. A seguito dei positivi risultati ottenuti dal Policlinico Gemelli di Roma e attraverso la metodologia del benchmarking, la Direzione Infermieristica e delle Professioni Sanitarie ha ideato e messo a punto, per poi condividerlo con la Direzione Sanitaria, un progetto di Care management che proprio in questi giorni ho avuto il piacere di deliberare.
L’obiettivo primario è rappresentato dalla capacità di favorire la disponibilità in termini di posti letto più rapidamente e con un maggior livello di comfort e sicurezza per il paziente rispetto all’attuale organizzazione, contribuendo a:
- diminuire la media delle giornate di degenza dei pazienti ricoverati;
- individuare appropriati percorsi di ricovero;
- garantire una gestione ottimale del paziente, considerando la sua complessità assistenziale;
- individuare precocemente pazienti socialmente fragili;
- assicurare una maggiore fluidità del processo relativo alla dimissione ospedaliera, attraverso il monitoraggio del reale flusso informativo tra richieste dei medici ed effettuazioni delle prestazioni.
Il progetto si propone di governare al meglio il processo di ricovero attraverso l’implementazione nel sistema organizzativo Aziendale, di tre macro strutture: il
Patient Flow Management, la Gestione dei flussi Ospedalieri e il Servizio di Accettazione/Accoglienza Ospedaliera.
Il processo di gestione dei ricoveri dei pazienti e la corretta gestione della risorsa “posto letto”, sono governati, con diverse competenze e peculiari funzioni dal
Bed Manager, dal Care Management e dei Medici facilitatori dei percorsi clinici.
La figura del Bed Manager, a cui spetta il ruolo organizzativo-gestionale proprio della Direzione Sanitaria cui afferisce, viene in questo progetto affiancato dal gruppo dei Care Manager e dai Medici facilitatori dei percorsi clinici, che insieme rappresentano la vera novità organizzativa del sistema.
Per il gruppo di Care Manager, insieme al responsabile della Direzione Infermieristica e delle Professioni Sanitarie, abbiamo individuato 3 Coordinatori dell’assistenza (coadiuvati da personale infermieristico ed amministrativo), referenti rispettivamente per le aree mediche, chirurgiche e dell’emergenza, che dovranno, attraverso il governo della rete assistenziale intraospedaliera, migliorare la presa in carico degli assistiti nonché i percorsi assistenziali di ricovero e dimissione. Proprio loro saranno la chiave di volta nella nostra organizzazione, in quanto preparati professionalmente per raccogliere tutte le migliori soluzioni possibili, atte a soddisfare i bisogni degli assistiti.
Al fine di definire correttamente il setting assistenziale più idoneo, nella fase di accettazione in Area Destinazione, il paziente verrà sottoposto ad un assessment infermieristico. Attraverso l’utilizzo di alcune scale di valutazione, gli infermieri saranno in grado di definire la complessità assistenziale di ogni paziente nonché pianificare, già in fase di accettazione, il percorso di dimissione.
Il gruppo dei Medici facilitatori dei percorsi clinici, in staff alla Direzione generale e in collegamento funzionale con la Direzione sanitaria, è composto da medici (uno di area medica, uno di area chirurgica, uno specifico per i percorsi ortopedici, uno di area neurologica, un fisiatra che verifichi precocemente l’appropriatezza dei percorsi esterni, uno che verifichi l’appropriatezza delle prestazioni diagnostiche interne, al fine di evitare analisi ripetute o ridondanti) con comprovata formazione clinica, che svolgono funzioni di supporto e di consulenza nei reparti e nel Pronto Soccorso al fine di:
➢ individuare e proporre, in supporto ai medici dell’OBI/P.S., percorsi alternativi al ricovero ordinario, quali: percorso ambulatoriale “Dr. CUP” , percorsi day hospital, percorsi di day e week surgery (sempre in coordinamento con il Bed Manager ed il Care Manager)
➢ verificare il percorso assistenziale previsto e proporre eventuali azioni correttive per la rimozione delle criticità organizzative;
➢ supportare, attraverso attività di consulenza, le UU.OO. per indirizzare il paziente, il più precocemente possibile, nel percorso di post-acuzie più idoneo, nell’ottica della continuità assistenziale, favorendo quindi la dimissione ed evitando così fenomeni di prolungamento della durata della degenza.
Altra novità del progetto sarà il Servizio di Accoglienza/Accettazione ospedaliera, che ovviamente sarà gestito da personale infermieristico supportato da quello amministrativo, con l’obiettivo di centralizzare l’accettazione ospedaliera, sia dal punto di vista amministrativo che sanitario.
Inoltre il Servizio di accettazione ospedaliera avrà il compito di provvedere alla gestione amministrativa del Servizio di pre-ospedalizzazione per tutte le tipologie di ricovero in elezione avendo come scopo quello di ridurre al minimo la degenza preoperatoria finalizzata all’esecuzione sia delle indagini (visite, esami strumentali di diagnostica e di laboratorio) necessarie per la valutazione del rischio operatorio sia per quelle dedicate alla preparazione all’intervento.
Tutto ciò avrà il fine ultimo di:
a) ridurre i tempi medi di ricovero;
b) ottimizzare le liste d’attesa;
c) programmare le liste operatorie.
Il progetto si avvale anche di un sistema di valutazione e monitoraggio delle attività svolte attraverso l’utilizzo di una serie di indicatori di struttura, di processo e di esito.
La scelta è stata, dunque, quella di un’organizzazione trasversale per processi che vede coinvolti medici ed infermieri e che siamo certi darà frutti importanti, anche se la strada da percorrere è ancora lunga. I primi risultati sono, tuttavia, incoraggianti: una notevole riduzione della degenza media dell’area medica del mese di gennaio 2015 rispetto alla degenza media del mese di gennaio 2014, un incremento importante dei ricoveri dell’area medica da Pronto Soccorso nei fine settimana su Pl e non su barelle o letti aggiunti, il miglioramento del clima lavorativo, in quanto tale organizzazione favorisce il dialogo tra i vari professionisti.
Sono convinta che la multidisciplinarità e la trasversalità, anche negli assetti organizzativi, sia fondamentale per il raggiungimento degli obiettivi aziendali, in quanto questi modelli innovativi garantiscono al management sanitario un contributo fondamentale.
Sono altresì certa che lo sviluppo delle competenze di questi nuovi profili infermieristici, anche in ambito organizzativo-manageriale, siano peculiari in un sistema sanitario in continuo cambiamento.
Tiziana Frittelli
Direttore Generale Policlinico Tor Vergata Roma
24 febbraio 2015
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