Con l’obiettivo di supportare chi soffre di disturbi psichici a sconfiggere l’emarginazione riappropriandosi della propria vita attraverso attività di carattere sociale e lavorativo, nasce il progetto “Un mare di inclusione”, finanziato dall’Otto Per Mille della Chiesa Valdese, e realizzato dall’Associazione Regionale Salute Mentale (A.Re.Sa.M.) OdV in collaborazione con la Comunità di Sant’Egidio.
Il progetto, che si articola in 6 linee di azione e si svolgerà in un arco temporale di 10 mesi, vede coinvolti 50 pazienti afferenti ai Centri di Salute Mentale della Asl Roma 4 e le attività saranno coordinate da volontari e operatori socio-sanitari il cui ruolo è quello di individuare adeguatamente i partecipanti, prepararli ad essere pronti ad aiutare le persone nell’elaborazione delle nuove esperienze, valutare i risultati e utilizzarli in modo terapeuticamente orientato.
“La nostra associazione, dal oltre trent’anni, si occupa di supportare le famiglie e agevolarle nel loro compito di assistenza ai loro congiunti affetti da disagio psichico– ha spiegato la presidente A.Re.Sa.M, signora Marinella Cornacchia - Questo progetto ha la duplice valenza di aiutare gli utenti a superare lo stigma sociale dell’emarginazione facendoli riappropriare di una vita attiva attraverso progetti che guardano al sociale e all’inclusione, dall’altra offre supporto ai caregiver nel difficile compito della gestione della quotidianità. Far sentire gli utenti come parte attiva della comunità è senz’altro una spinta ulteriore nella loro gratificazione e nel processo migliorativo della loro vita”.
Le attività progettuali sono varie: dalla cura di spazi verdi, come la realizzazione di un orto solidale a Villa Albani a Civitavecchia, alla formazione e al volontariato, e sono pensate per favorire il recupero delle competenze sociali e lavorative dei partecipanti promuovendo l’inclusione e la riappropriazione di una vita attiva. Non manca la componente ricreativa. È previsto anche un soggiorno diurno presso lo stabilimento balneare Le Dune a Sant’Agostino, comune di Tarquinia, e una vacanza di 7 giorni nel Gargano.
A seguire i partecipanti nelle varie attività ci sarà un team di venti volontari e sei operatori.
“Questo progetto – ha commentato il responsabile della Comunità Sant’Egidio, dottor Massimo Magnano – mostra che ogni persona non deve mai essere considerata solo come espressione del suo bisogno sanitario ma che può essere una risorsa per la comunità e la città“.
“Il primo obiettivo raggiunto grazie a questa iniziativa è stato quello di mettere in comunicazione famiglie, associazioni, terzo settore e servizi sanitari, per individuare i bisogni da soddisfare partendo dalle differenti prospettive – ha dichiarato il direttore del Dipartimento di Salute Mentale della Asl Roma 4, la dottoressa Carola Celozzi – Le attività proposte, infatti, sono da svolgere insieme ricreando un’identità di gruppo che si basa su un obiettivo e un desiderio comune, ossia, il superamento del timore del confronto con gli altri, l’incertezza e la confusione che derivano dal mettersi in gioco, dall’avere a che fare con le idee, con i sentimenti e con le emozioni altrui, con il mondo degli altri attraverso un’immersione nella reciprocità. Esperienze nuove in cui ci si possa sentire un po’ esposti, ma al contempo protetti, in modo da poter integrare nuovi dati, nuove informazioni, provenienti dal mondo esterno e da quello interno. Lo scopo è sempre il cambiamento, l’evoluzione di parti semisconosciute di noi stessi. Insomma un mare di stimoli, filtrati però dalla capacità degli organizzatori/operatori di modularne l’interazione con i partecipanti lasciando però spazio all’imprevisto e alla sorpresa. È questo il nostro concetto di Inclusione. Non confondere i ruoli ma modificarsi reciprocamente senza troppi timori”.