Roma. Cgil chiede chiarimenti sul destino del Policlinico Umberto I
La Cgil e la Fp Cgil Rieti Roma Est Valle dell’Aniene esprimono “forte preoccupazione” per le dichiarazioni rilasciate dal presidente della Regione, Francesco Rocca, che recentemente ha dichiarato che “lavorerebbe a testa bassa al piano di riqualificazione del Policlinico Umberto I” ma, riferiscono i sindacati, “poche settimane prima ha dichiarato la sua volontà di smantellare il Policlinico Umberto I e il San Camillo. Chiediamo chiarezza e confronto”.
03 LUG - I vertici di Cgil Rieti Roma Est Valle dell’Aniene
, Barbara Di Tomassi, e della Funzione Pubblica CGIL Rieti Roma Est Valle dell’Aniene,
Francesco Frabetti, chiedono al presidente della Regione Lazio,
Francesco Rocca, di fare chiarezza sul destino del Policlinico Umberto I di Roma.
“Esprimiamo forte preoccupazione per le dichiarazioni rilasciate mezzo stampa dal presidente”, fanno sapere Di Tommasi e Frabetti. “Lo scorso 27 giugno – spiegano -, durante una conferenza stampa, ha dichiarato che “lavorerebbe a testa bassa al piano di riqualificazione del Policlinico Umberto I”, eppure poche settimane prima ha dichiarato la sua volontà di smantellare il Policlinico Umberto I e il San Camillo, trasformando il primo in un Campus dove far alloggiare gli studenti di “Sapienza” Università di Roma mentre del secondo ancora non sono note quale siano le intenzioni. Questo approccio alla dottor Jekyll e mister Hyde verso le più grandi strutture della sanità pubblica regionale non aiuta ad affrontare una situazione già complessa e mette in difficoltà le cittadine di Roma e non solo”, sostengono Di Tomassi e Frabetti.
Per i sindacati “il Policlinico Umberto I, con un DEA di II livello, è uno dei pilastri del diritto alla salute nella regione Lazio. Una struttura, che come tante altre, deve essere potenziata da parte dell’amministrazione regionale, affinché sia garantito l’accesso alle cure e siano migliorate le condizioni di lavoro del personale. Al contrario la scelta di trasformarlo in alloggio per gli studenti universitari, come annunciato lo scorso 5 giugno, non solo depotenzia ulteriormente il servizio sanitario regionale ma mette in contrapposizione due diritti fondamentali, creando divisioni nel tessuto sociale di cui non abbiamo certamente bisogno”.
Di Tommasi e Frabetti chiedono, dunque, “chiarezza, non solo sul futuro dell’Umberto I ma anche sul destino delle ingenti risorse destinate alla riqualificazione del nosocomio, che, dal 2000 ad oggi, hanno raggiunto circa 240 milioni di euro, in vista della messa in opera dei primi lavori, previsti a settembre 2023, del Master Plan. Ci aspettiamo come abbiamo chiesto a gran voce, in piazza, lo scorso 24 giugno, assieme ad altre 90 associazioni che la Regione Lazio metta in campo tutte le azioni possibili affinché il servizio sanitario rimanga pubblico, solidale ed universale e sia potenziato. Il Presidente Rocca non può e non deve sottrarsi dal confronto con le OO.SS”, concludono i sindacalisti.
03 luglio 2023
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