Gentile Direttore,
avere uno spazio per comunicare con i vostri lettori è un riconoscimento che mi auguro di onorare con informazioni utili e di approfondimento. Il mio intento, in qualità di candidato nella lista “Il Tuo Ordine” alle elezioni dell’ordine dei fisioterapisti del Lazio, è spiegare come siamo riusciti, dopo anni di battaglie, ad arrivare alle prime elezioni per gli Organi dell’Ordine di cui facciamo parte.
È il primo voto che coinvolge questa professione, la più numerosa nell’ambito della riabilitazione con circa 70.000 iscritti dalla pubblicazione del Decreto 8 settembre 2022, n. 183, che ha istituito gli Ordini della professione sanitaria di fisioterapista. Gli ordini territoriali OFI, 38 sul territorio nazionale, hanno convocato le assemblee elettorali nel mese di marzo. I risultati elettorali esprimeranno i Consigli direttivi ed i Collegi dei revisori dei conti per il quadriennio 2023-2027 ed identificheranno la nuova governance della FNOFI, la Federazione nazionale degli ordini della professione sanitaria di fisioterapista.
Già da queste prime righe, si può evincere l’importanza di questa ricorrenza e i potenziali risvolti. Esercitare attraverso il voto democratico il diritto alla rappresentatività è una prerogativa che è stata a lungo richiesta dalle associazioni di categoria e mai concessa finora.
La nomina dei rappresentanti dell’Ordine è quindi un requisito fondamentale per valorizzare la professione, facendola diventare attore partecipante al pari di altre professioni sanitarie presso tavoli istituzionali ove perseguire le proprie istanze come rappresentanza istituzionale.
Mi riferisco alla possibilità di avere delegati democraticamente eletti e legittimati a interagire con interlocutori diversi (società scientifiche, altri ordini professionali, università, organizzazioni sindacali, associazioni di cittadini) per la sottoscrizione di collaborazioni e protocolli d'intesa specifici per attività e obiettivi da raggiungere.
Uno dei più cari e condivisi da tutti i fisioterapisti è sicuramente quello della lotta all’abusivismo, condizione che risulta ancora molto diffusa e che richiede la creazione di una rete capillare di relazioni con le forze dell’ordine presenti sul territorio.
Parimenti, garantire una professionalità sempre maggiore mediante la promozione di proposte per uniformare il percorso accademico di base, accedere a master universitari specialistici, ampliare l’accesso, ancora molto ridotto, a dottorati di ricerca e alla carriera universitaria accademica, sono obiettivi che considero cruciali per lo sviluppo della professione. In un orizzonte futuro, si prevede inoltre lo studio di fattibilità di una cassa previdenziale, di competenza della federazione nazionale, e l’attuazione di varie forme di supporto della libera professione, che rappresenta circa il 70% di tutti i fisioterapisti.
Data la numerosità dell’utenza, l’ambito di applicazione di questo punto è molto esteso e spazia dal contrasto alle false partite IVA al sostegno alla imprenditoria sanitaria. Il quadro è completo se si allarga lo sguardo anche al comparto pubblico per il quale si auspicano nuove negoziazioni per la discussione di criticità ancora presenti in seno ai CCNL.
Concludo quindi rivolgendomi direttamente ai miei colleghi e colleghe iscritti/e agli Ordini dei fisioterapisti del Lazio e invitandoli a partecipare al voto. Negli ordini dove si è votato finora si è registrata spesso un’adesione scarsa che non può che rammaricare tutti per l’occasione mancata.
Credo invece che il contributo di ognuno sia necessario per costruire insieme una casa comune dei fisioterapisti in cui competenza, esperienza e innovazione vadano di pari passo e consentano la valorizzazione di questa importante professione sanitaria ed i conseguenti benefici per la cittadinanza.
Davide Savini