Sdegno e polemiche contro il Comune di Nettuno per un questionario inviato alle famiglie con persone disabili all’interno ella quale si chiedeva di segnalare, in un punteggio da zero a quattro, “Quanto ti vergogni del tuo familiare?”, “Quanto risentimento provi nei suoi confronti?”, “Quanto non ti senti a tuo agio quanto hai amici in casa?”. Le domande fanno parte Caregiver Burden Inventory (CBI), un test per la valutazione dei livelli di stress vissuti dai famigliari del disabile ideato da Mark Novak e Calor Guest, che lo hanno utilizzato per la prima volta in uno studio pubblicato su The Gerontologist, Volume 29, nel dicembre 1989.
Da allora il test è stato utilizzato in tutto il mondo, Italia compresa.
Anche nel caso di Nettuno, il Comune, che dopo le polemiche ha sospeso la somministrazione del questionario, precisa che il test è “inserito nelle linee guida regionali ed utilizzato da altri Comuni della regione nonché in altre regioni d’Italia” ed "è stato recepito dal distretto socio sanitario territoriale prima di essere sottoposto alle famiglie”.
“Il questionario CBI - evidenzia ancora il Comune in una nota ripresa dall’Ansa - è uno strumento scientifico indicato dal punto 8.d della Delibera di Giunta Regionale n. 341 dell’8 giugno 2021 tra i possibili strumenti da utilizzare da parte dei Comuni e consiste in una modalità di autovalutazione (percezione soggettiva dello stress), semplice ma efficace, riferita a cinque differenti aspetti della condizione di caregiver familiare: carico oggettivo, psicologico, fisico, sociale ed emotivo (percezione soggettiva). L’obiettivo è quello di individuare idonee misure di sostegno per le famiglie interessate”.
Il Comune di Nettuno fa quindi sapere di avere “immediatamente sospeso la somministrazione del questionario per un approfondimento con il competente Dipartimento della Regione Lazio”.
Sulla vicenda il Direttore generale della Asl Roma 6, Cristiano Camponi, è intervenuto con una nota per precisare che la Asl “non ha inviato o redatto alcun questionario inviato alle famiglie con disabili per le valutazioni sui caregiver. Nello specifico si tratta di un questionario per l’erogazione dei fondi per la disabilità, ma le Asl non sono state interessate nella realizzazione e nell’invio di questi questionari”.