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La Regione Lazio vara il piano ‘aiutaMente’ per la salute mentale dei giovani

Con l’Ordine degli psicologi, piano da 10,9 milioni: voucher per assistenza psicologica, cura e prevenzione del disagio psichico, potenziamento degli sportelli d’ascolto nelle scuole, rafforzamento dei servizi territoriali. Zingaretti: “La pandemia ha lasciato nelle nuove generazioni danni psicologici enormi”. Un adolescente su 4 soffre di depressione e uno su 5 di disturbi d’ansia, “numeri raddoppiati” col Covid.

09 FEB - Voucher per assistenza psicologica e accesso alle cure per la salute mentale e prevenzione del disagio psichico, potenziamento degli Sportelli di ascolto per il supporto e l’assistenza psicologica nelle scuole e rafforzamento dei servizi territoriali per la salute mentale. Sono queste le azioni principali di ‘aiutaMente GIOVANI‘, il piano per la tutela della salute mentale e la prevenzione del disagio psichico messo a punto dalla Regione Lazio insieme all’Ordine degli psicologi grazie a un finanziamento di 10,9 milioni di euro del Fondo FSE+ 2021-2027.

Il Lazio diventa così la prima regione in Italia a mettere in campo una serie di azioni – che saranno realizzate nel prossimo triennio (2022-2025) – per rispondere alle problematiche delle ragazze e dei ragazzi a seguito della pandemia da Covid-19, con un piano di interventi integrati e coordinati rivolto in primo luogo proprio ai giovani, con attenzione alle fasce più fragili e in situazione di difficoltà anche familiare. A presentare l’iniziativa sono stati ieri pomeriggio il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, il presidente dell’Ordine degli psicologi del Lazio, Federico Conte, l’assessore regionale al Lavoro e Nuovi diritti, Formazione e Scuola, Claudio Di Berardino e, in collegamento streaming, l’assessore regionale alla Sanità, Alessio D’Amato.

“I problemi non possono sempre e solo essere segnalati, ma vanno anche affrontati con politiche attive: per questo non possiamo oscurare il fatto che la pandemia, oltre al problema sanitario causato dal virus, ha lasciato in molte persone, soprattutto nelle nuove generazioni, dei danni psicologici enormi’, ha detto Zingaretti. “Un adolescente su quattro presenta i sintomi clinici della depressione e uno su cinque del disturbo d’ansia, in entrambi i casi i numeri sono raddoppiati rispetto ai dati prepandemici”. Per il governatore, “dobbiamo riflettere su quanto si è stati disattenti nei confronti di questi ragazzi, che vengono formati e poi messi sulle bici a consegnare pizze: noi stiamo investendo sulla ripresa di una prospettiva di vita, ma ciò non toglie il fatto che ci siano problemi da affrontare, come i temi rappresentati dal movimento studentesco e da tante associazioni”.

“La nostra risposta quindi la diamo non distraendoci dai dati di fondo della condizione giovanile moderna, e infatti nella nostra Regione abbiamo politiche giovanili all’avanguardia come dimostra la Youth Card del Lazio che da due anni è la migliore d’Europa, come certificato dall’Unione europea, ma vogliamo affrontare anche il tema della salute mentale”, ha proseguito il governatore. Per questo, “grazie ai fondi europei abbiamo investito 10,9 milioni di euro su tre grandi azioni pianificate insieme al sistema di istruzione e formazione regionale e all’Ordine degli Psicologi: Sportelli di ascolto per il supporto e l’assistenza psicologica nelle scuole, voucher per l’assistenza psicologica e accesso alle cure per la salute mentale e prevenzione del disagio psichico e rafforzamento dei servizi territoriali per la salute mentale con nuove assunzioni“, ha aggiunto Zingaretti.

“Quello che colpisce, il dato più allarmante, e che i risultati delle ricerche di questi anni portano tutti nella stessa direzione, con situazioni sempre più complesse – ha spiegato Conte –. Un ragazzo che si taglia o che si chiude in casa e non vuole uscire, in realtà manifesta un sintomo della propria incapacità di immaginare se stesso nel futuro e attribuire un senso a ciò che fa ogni giorno e alle relazioni che ha con gli altri. Nei casi più estremi non riesce più a capire chi è e chi può diventare, e il confronto con l’altro non è più uno stimolo ma un momento di angoscia e ansia che trasforma il contesto in cui l’adolescente è inserito in un ostacolo insuperabile”.
 
Per il presidente dell’Ordine regionale degli psicologi, “il problema non è individuale ma sociale, il Covid e il lockdown ci hanno fatto sperimentare cosa significhi che tutti gli altri, compresi amici e parenti, siano potenzialmente pericolosi, e il mondo esterno è prodotto da una creazione che avviene innanzitutto dentro di noi: se manca la capacità di immaginare quel mondo non riusciamo neanche a desiderare di essere qualche cosa”.

Il tema della salute mentale, ha sottolineato Conte, “non è individuale ma riguarda la collettività e la riduzione delle disuguaglianze. Gli interventi progettati dalla Regione Lazio mirano proprio a rafforzare l’integrazione della comunità attraverso la presa in carico del disagio giovanile: intercettare il disagio vuol dire evitare che si trasformi in un disturbo, in un’ottica sia preventiva che di accompagno verso i servizi specialistici. Penso che questa sia la più grande azione di screening e di intervento di primo livello sul benessere psicologico che viene fatta in Italia, ed è un’iniziativa veramente rivoluzionaria che arriva non per caso ma all’interno di un percorso che abbiamo fatto con la Regione fin dall’inizio dell’emergenza due anni fa con l’attivazione del primo livello di pronto intervento psicologico dentro l’Ares 118 e poi proseguito con l’espletamento dei concorsi per gli psicologi che non venivano fatti da vent’anni”.

“Auspico – ha aggiunto ancora il presidente degli Psicologi del Lazio – che si vada nella direzione di rendere sempre più strutturale questo intervento, anche con l’istituzione di un rapporto diretto con il medico di medicina generale attraverso lo psicologo delle cure primarie, norma che avevamo già preso in considerazione”.

Per Di Berardino, “siamo di fonte a un intervento integrato perché mette insieme il sistema sanitario, gli psicologi e le istituzioni scolastiche. Questa richiesta di ampliare gli sportelli presso le scuole è venuta anche dai presidi e dagli insegnanti ed è una risposta ai più fragili e alle famiglie con difficoltà. Noi come Regione siamo sempre stati a fianco dei giovani e delle scuole. Ora dobbiamo rilanciare due concetti fondamentali: la scuola come inclusione e come competenza. Questo è un ulteriore atto concreto”.

Quella approvata ieri dalla Giunta regionale, ha sottolineato D’Amato, “è la più importante delibera di prevenzione psicologica a livello nazionale per intercettare i bisogni del disagio giovanile. Parliamo di 10,9 milioni per il potenziamento dei servizi distrettuali, con le azioni rivolte alle famiglie e alle scuole che andranno a integrarsi con le misure già messa in campo durante il Covid’.

Come funziona il piano
La misura regionale è rivolta in via prioritaria ai giovani nella fascia di età di partecipazione al sistema scolastico e formativo regionale, con un limite fino a 21 anni, considerando la necessità di rispondere alle difficoltà derivanti dalla pandemia Covid-19 che ha determinato un aumento delle situazioni di disagio e di difficoltà in particolare tra gli adolescenti.

Gli interventi prevedono, nello specifico:
-        2 milioni di euro per il potenziamento degli Sportelli d’ascolto per il supporto e l’assistenza psicologica presso le scuole: sostegno dei servizi realizzati a livello di istituti scolastici (primaria di secondo grado e secondaria) e formativi (sistema Iefp), attraverso la realizzazione o il potenziamento degli sportelli, con il coinvolgimento di psicologi, in collaborazione con l’Ordine regionale. L’obiettivo è estendere l’offerta di ascolto ai giovani, ampliando il numero degli sportelli nelle scuole, ma anche aumentare la qualità del supporto, con l’ausilio di personale specializzato. È prevista la possibilità di sostenere da un minimo di 120 ore annue di servizio fino ad un massimo di 240 ore;
-        2,5 milioni per l’emissione di voucher per assistenza psicologica, accesso alle cure per la salute mentale e prevenzione del disagio psichico: attivazione di un Fondo che potrà erogare voucher da utilizzare per l’accesso alle prestazioni e alle cure offerte da psicologi, tramite il coordinamento e il presidio del sistema sanitario pubblico regionale (medici e pediatri di libera scelta). La misura prevede un intervento di primo livello di inquadramento con 4 colloqui di un’ora; un intervento breve di primo livello di abilitazione-riabilitazione e sostegno, con un minimo di 8 fino ad un massimo di 16 colloqui di un’ora. La misura regionale è rivolta in via prioritaria ai giovani nella fascia di età di partecipazione al sistema scolastico e formativo regionale, prevedendo un limite fino a 21 anni. Avranno accesso ai voucher le famiglie con un Isee non superiore a 40mila euro;
-        6,4 milioni per il rafforzamento dei servizi territoriali per la salute mentale: anche sfruttando l’opportunità offerta dal Pnrr, saranno rafforzati i servizi di prossimità e di comunità, con attività complementari a quelle già svolte dal sistema sanitario pubblico. Sarà sperimentato un Servizio Psicologico Distrettuale da attivare presso almeno una Casa della comunità per ciascun Distretto sanitario presente sul territorio regionale. Verrà quindi reclutato personale specialistico, con contratto libero professionale, per un impegno stimato di circa 22 ore settimanali, per tre anni.

Per l’attuazione di tutte le misure verranno pubblicati degli Avvisi regionali rivolti: alle scuole e agli istituti di formazione per il rafforzamento degli Sportelli di ascolto psicologico già presenti o alla realizzazione di nuovi servizi; alle famiglie, e ai ragazzi per la richiesta dei voucher; agli psicologi per il rafforzamento dei servizi territoriali.

09 febbraio 2022
© Riproduzione riservata

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