Pnrr e grandi tecnologie. L’appello dell’Aiic: “Ascoltare le professioni per una corretta programmazione”
Nel prossimo periodo dovranno essere messi a punto i passaggi di identificazione finale dei fabbisogni reali, le distribuzioni,e gli atti burocratici e formali per poter mettere mano a questa imponente opera di ammodernamento che entro il 2024 dovrà portare ad una spesa di circa 1,2 miliardi di euro. "Riteniamo che siano proprio i professionisti coinvolti in prima fila la voce da ascoltare prontamente", spiegano dall'Associazione italiana ingegneri clinici nel corso del convegno nazionale a Milano.
12 NOV - In uno dei passaggi più importanti (e discussi) del Pnrr si prevede un investimento in infrastrutture tecnologiche e digitali ospedaliere “tramite l’acquisto di 3.133 nuove grandi apparecchiature ad alto contenuto tecnologico caratterizzate da una vetustà maggiore di 5 anni” (M6C2.1 - Investimento 1.1: Ammodernamento del parco tecnologico e digitale ospedaliero).
Proprio il tema del rinnovamento delle grandi tecnologie è stato al centro del dibattito all'interno del 21° Convegno nazionale dell'Associazione italiana ingegneri clinici (Aiic) in corso a Milano.
“Non risulta chiaro a molti osservatori ed esperti come sia stata definita la numerica di 3133 nuove apparecchiature”, ha sottolineato l'esponente Aiic
Giovanni Guizzetti, “Evidentemente quando si parla di Tac, risonanze magnetiche, acceleratori lineari, sistemi radiologici fissi, gamma camera/Tac, mammografi ed ecotomografi si va a toccare argomenti di fortissimo impatto mediatico. Però a noi interessa soprattutto comprendere come siano state definite queste cifre, quali siano le effettive età-soglia per definire le obsolescenze operative, e quali sono poi le fasce tecnologiche e le prestazioni di riferimento. Nell'insieme ci sembra che questo investimento sia importante, ma conserva dei punti di poca chiarezza. E' quindi un argomento da osservare con attenzione e da razionalizzare, con il contributo dei tanti operatori coinvolti nel comparto”.
Durante la sessione sono intervenuti esponenti di varie società scientifiche, tra cui
Antonio Orlacchio (Sirm) che ha evidenziato che “l'ammodernamento deve essere mirato e razionalizzato” e posto in stretta “relazione con la presenza e la formazione del personale dedicato”.
Vittorio Donato (Airo) e
Laura Evangelista (Aimn) hanno “sposato con entusiasmo” gli investimenti previsti. “Per la radioterapia oncologica questi fondi sono una boccata di ossigeno”, ha detto Donato, “Dai censimenti realizzati da Airo sappiamo che l'Italia si trova in una situazione a volte drammatica, con macchine che hanno più di 10-12 anni. Occorre quindi mettere mano ad un rinnovamento del parco macchine puntando alla sua realizzazione sulla base di valori condivisi di equità e trasparenza sul territorio”. “Anche la medicina nucleare ha accolto la notizia di questo investimento con entusiasmo”, ha detto Laura Evangelista, “Basandoci sui dati dell'Associazione Italiana di Medicina Nucleare sappiamo che nel nostro ambito abbiamo già 924 macchine da cambiare con urgenza. Ma siamo consapevoli che l'entusiasmo non è sufficiente e si deve trasformare in investimenti razionali ed effettivamente utili”.
“Il messaggio che intendiamo lanciare oggi è che le nostre società scientifiche sono pronte a dare il loro contributo per definire meglio i prossimi passi operativi”, ha detto
Lorenzo Leogrande, presidente del Congresso Aiic, “Nel prossimo periodo dovranno essere messi a punto i passaggi di identificazione finale dei fabbisogni reali, le distribuzioni, e gli atti burocratici e formali per poter mettere mano a questa imponente opera di ammodernamento che entro il 2024 dovrà portare ad una spesa di circa 1,2miliardi di euro. I tempi in realtà sono stretti: riteniamo che siano proprio i professionisti coinvolti in prima fila la voce da ascoltare prontamente per quella razionalizzazione di cui sentiamo tutti il bisogno affinché questa misura del Pnrr generi effettiva qualità nei servizi ai pazienti”.
12 novembre 2021
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