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I pediatri della Sip e di Aopi con la Fiaso incontrano il ministro Speranza. “Obiettivo, riorganizzare la rete assistenziale pediatrica”


Una riorganizzazione da attuare anche attraverso un incremento dei posti letto in terapia intensiva e semintensiva pediatrica, la razionalizzazione dei Punti Nascita, delle piccole strutture ospedaliere di pediatria e delle chirurgie pediatriche, l’operatività dei centri di riferimento per le patologie croniche e rare. Dalla Sip la richiesta di uniformare il limite superiore delle cure pediatriche a 18 anni

18 OTT - Il percorso di rimodulazione organizzativa e gestionale della rete assistenziale pediatrica, necessaria per tutelare il diritto dei bambini a ricevere cure adeguate, anche in situazioni di emergenza e urgenza, attuando tutti gli interventi necessari per promuovere lo sviluppo del bambino e prevenire le disuguaglianze territoriali, sociali e di salute.

È stato questo il tema al centro dell’incontro tra il Ministro della Salute Roberto Speranza, la Presidente della SIP (Società Italiana di Pediatria) Annamaria Staiano, insieme al coordinatore delle attività per l’organizzazione della rete assistenziale pediatrica SIP Rino Agostiniani, il Presidente dell’Aopi (Associazione Ospedali Pediatrici Italiani) Alberto Zanobini e il Presidente della Fiaso (Federazione Italiana Aziende Sanitarie e Ospedaliere) Giovanni Migliore.
 
Fra le proposte presentate al Ministro, la necessità di interventi volti a realizzare l’integrazione tra ospedale e territorio, la valorizzazione di figure sanitarie non mediche come l’infermiere di famiglia, e il ricorso alle case di comunità come modello fondamentale di erogazione delle cure primarie.
 
Altre azioni riguardano il potenziamento strutturale e tecnologico della rete ospedaliera pediatrica, da attuare, ad esempio, attraverso un incremento dei posti letto in terapia intensiva e semintensiva pediatrica, la razionalizzazione dei Punti Nascita, delle piccole strutture ospedaliere di Pediatria e delle Chirurgie pediatriche, l’operatività dei centri di riferimento per le patologie croniche e rare. Non meno importante è la richiesta di uniformare il limite superiore delle cure pediatriche a 18 anni anche dal punto di vista normativo, dato che oggi permangono differenze importanti (14, 16 o 18 anni) tra accordo collettivo nazionale per la Pediatria di famiglia, attività di degenza ospedaliera e Pronto Soccorso pediatrico nelle diverse regioni e talora anche all’interno della stessa regione.
 
“Specificità delle cure pediatriche, prossimità e potenziamento strutturale e tecnologico della rete ospedaliera – afferma la Presidente SIP Annamaria Staiano – sono le parole chiave che dovranno ridisegnare le cure pediatriche del prossimo futuro. Elemento prioritario della riorganizzazione dell’assistenza pediatrica dovrà essere l’attuazione di interventi capaci di realizzare concretamente l’integrazione tra attività ospedaliera e territoriale, realizzando percorsi assistenziali condivisi. Il modello di erogazione delle cure primarie a cui guardare è quello delle case di comunità a cui ancorare le funzioni di prevenzione e cura dal periodo preconcezionale fino all’adolescenza”.
 
“Siamo molto soddisfatti che il Ministro Speranza abbia ascoltato anche la voce degli ospedali pediatrici – afferma il Presidente dell’Aopi Alberto Zanobini – gli ospedali pediatrici e i grandi dipartimenti pediatrici degli ospedali che Aopi rappresenta, così radicati nel paese, possono costituire un autorevole interlocutore ‘sul campo’, nella delicata stagione di riforma del servizio sanitario nazionale che si è aperta con il Pnrr Rafforzare l’integrazione tra gli ospedali e la sanità territoriale è la grande sfida del futuro per la salute dei nostri bambini e ragazzi”.
 
“Oggi ci troviamo di fronte a un’importante sfida: progettare un modello assistenziale che disegni un percorso di continuità tra ospedale e territorio – prosegue Giovanni Migliore, Presidente di Fiaso – È indispensabile investire sulle risorse umane e sulla formazione, per colmare le carenze di organico, superare la precarietà e soddisfare il fabbisogno organizzativo del Pnrr. La parola chiave, oggi, è integrazione: le Aziende sono il luogo in cui costruire, insieme, un servizio sanitario efficiente e sostenibile nel tempo, con al centro i cittadini”.
 

18 ottobre 2021
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