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Abusivismo. Renzo (Cao): “Immediata confisca dello studio al falso dentista”


Immediata confisca dello studio al falso dentista e sequestro dei beni strumentali: è l’arma contro l’abusivismo che gli Odontoiatri italiani hanno proposto, nel corso dell’audizione di ieri in commissione Giustizia del Senato, nell’ottica di revisione dell’articolo 348 del Codice penale.

20 GIU - “L’unico modo di colpire al cuore i dentisti abusivi è metterli al tappeto economicamente, portando via loro gli strumenti per lavorare, che hanno un costo elevato. A fronte di una multa irrisoria, invece, il miraggio di facili guadagni può far correre comunque il rischio di commettere un reato così grave e pericoloso per la salute pubblica”. Ad affermarlo è stato ieri il presidente nazionale della Commissione Albo Odontoiatri (Cao), Giuseppe Renzo, nel corso di un’audizione in commissione Giustizia del Senato sulla proposta di modifica all’articolo 348 del codice penale, in materia di inasprimento della pena per l’abusivo esercizio della professione (Senato, atto N. 2420-A).

Se infatti Renzo esprime parere “pienamente favorevole” all’innalzamento della multa da diecimila a cinquantamila euro per chi esercita abusivamente la professione, il presidente della Cao ha detto sì anche all’allungamento dei termini dell’arresto e alla trasformazione del sequestro in definitiva confisca dello studio del falso dentista e degli strumenti. “I beni confiscati verrebbero poi posti a disposizione delle strutture pubbliche per curare i cittadini meno abbienti” commenta Renzo.

“L’abusivismo – ha aggiunto Renzo - è un vulnus che avvilisce una professione il cui corso di laurea è diventato ormai di sei anni. Non ci nascondiamo le responsabilità di coloro che, pur iscritti ai nostri Albi, favoriscono il reato di esercizio abusivo, permettendo a odontotecnici o ad altre figure non legittimate di compiere atti medici e odontoiatrici”.

“È per questo –ha concluso Renzo - che anche le procedure disciplinari vanno svolte dagli Ordini con estrema attenzione e severità, perché non possiamo in alcun modo consentire comportamenti che ledono, oltre la salute dei cittadini, la dignità della nostra professione. Ed è per questo che auspichiamo una rapida approvazione del testo oggi in discussione, evitando ove possibile modifiche di dettaglio che, pur condivisibili tecnicamente, rischierebbero di allungare troppo l’iter parlamentare”.

 

20 giugno 2012
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