Covid. Fnopi: “Infermieri pronti a vaccinare e a farci vaccinare”
La Federazione degli ordini delle professioni infermieritiche sottolinea che "la professione infermieristica è una professione “aderente” allo strumento di sanità pubblica Vaccino e lo dimostrano i dati: i numerosi sondaggi effettuati in molte Regioni sulla volontà della vaccinazione hanno raggiunto adesioni anche oltre il 98 per cento".
21 DIC - "Gli infermieri sono pronti a vaccinare e a farsi vaccinare", lo ribadisce oggi in un una nota la Fnopi, sottolineando come "da sempre, gli infermieri, presidiano i centri per le vaccinazioni e che, nonostante il
bando per il reclutamento del personale per il piano nazionale sul vaccino anti-COVID19 non renda facile l’adesione alla campagna, non si tireranno davvero indietro in questo momento, siano essi libero professionisti o pensionati che hanno già dimostrato il loro impegno durante la pandemia”.
Adesione anche ad essere vaccinati, perché, scive la Fnopi, "la professione infermieristica, come le altre professioni intellettuali nel campo sanitario, aderisce ai principi dell’etica professionale che guida scienza e coscienza degli infermieri in scelte che rispondono al principio inderogabile di tutela della salute delle persone. Riconosce il valore delle evidenze scientifiche come base del suo agire professionale".
"La professione infermieristica è una professione “aderente” allo strumento di sanità pubblica Vaccino - aggiunge ancora Fnopi - e lo dimostrano i dati: i numerosi sondaggi effettuati in molte Regioni sulla volontà della vaccinazione hanno raggiunto adesioni anche oltre il 98 per cento".
"Gli infermieri - prosegue la nota - sanno bene quali effetti ha il Covid: lo vedono ogni giorno, quando h24 sono accanto ai pazienti di cui spesso sono l’unico contatto col mondo esterno. Lo vedono ogni giorno, considerando che oltre 40mila professionisti (il 47% del totale) si sono contagiati dall’inizio della pandemia di cui circa 12mila solo nell’ultimo mese".
La Federazione nazionale degli ordini delle professioni infermieristiche, rimarca poi di sostenere "gli infermieri quali professionisti sanitari che contribuiscono all’interno delle equipe territoriali alle vaccinazioni" e sottolinea "che questa attività fa parte di quelle che hanno fondamento naturale nel loro profilo professionale e nel Codice deontologico dove si indica che la responsabilità dell'infermiere consiste nell’assistere, curare e prendersi cura, nella prevenzione e riabilitazione della persona nel rispetto della vita, della salute, della libertà e della dignità dell'individuo".
La Fnopi ribadisce poi il suo sostegno alle "campagne vaccinali ed è pronta a contribuire in modo diretto attraverso i suoi professionisti all’informazione e all’educazione alla salute che deve essere la base di una nuova cultura della popolazione, in linea con la comunità scientifica nazionale internazionale che riconosce alle vaccinazioni un ruolo essenziale a livello di prevenzione e di lotta al virus e, in generale, alle principali malattie diffusive. Gli infermieri sono in prima linea per supportare attraverso l’educazione sanitaria l’adesione consapevole dei cittadini alla vaccinazione".
La Federazione - firmataria anche della Carta di Pisa sulle vaccinazioni negli operatori sanitari per riconoscere il valore della vaccinazione soprattutto tra i professionisti - sottolinea poi "la necessità che il suo ruolo, per ottenere i migliori risultati, tenda in termini di empowerment dei pazienti, a comunicare in modo intenzionale con l’assistito e agevolare così la scelta vaccinale. Solo in questo modo l’operatore sanitario sarà in grado di fornire informazioni complete".
Ma la Fnopi ravvisa che, ancora una volta, "la sfida sia sull’organizzazione dei servizi anche come risposta al nuovo piano per la vaccinazione, rispetto al quale purtroppo non è stata consultata alcuna Federazione di professionisti. La Fnopi in questo senso è pronta a dare la massima collaborazione in termini di attività professionale e progettuale alle istituzioni – Governo, Parlamento e Regioni - e assicura ai cittadini e alla comunità scientifica la presenza attiva degli infermieri, come sempre finora dimostrato nonostante le pesanti carenze di organici, per far fronte ai bisogni dei pazienti".
21 dicembre 2020
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