Rischio furti per il vaccino Covid. I farmacisti ospedalieri: “Elevare al massimo il livello di attenzione”
Arturo Cavaliere, presidente Sifo: “Il valore economico, clinico e sociale dei vaccini è così alto, che potrebbe richiamare l'attenzione di soggetti della criminalità organizzata, gli stessi che già negli anni scorsi si sono fatti protagonisti di furti in tante farmacie ospedaliere del nostro Paese. Non possiamo rischiare oggi di rivivere quelle situazioni, e per questo abbiamo deciso di alzare il livello di attenzione di tutto il sistema per non farci trovare impreparati”.
24 NOV - Tra alcuni mesi – forse già a gennaio – arriveranno le prime dosi dei vaccini contro l'infezione da Sars-CoV2 e la Società Italiana di Farmacia Ospedaliera e dei Servizi Farmaceutici delle Aziende Sanitarie sta già ponendo la massima attenzione alle problematiche connesse all'arrivo di ingenti quantitativi di vaccino. Già nei giorni scorsi Sifo ha sottolineato la necessità di organizzare correttamente e per tempo tutta la filiera della cold chain (con particolare riferimento alla
crioconservazione), e oggi richiama l'attenzione su un altro tema delicato: quello dei furti.
“Come società scientifica siamo molto attenti al fenomeno”, precisa
Arturo Cavaliere, presidente Sifo, “il valore economico, clinico e sociale dei vaccini è così alto, che potrebbe richiamare l'attenzione di soggetti della criminalità organizzata, gli stessi che già negli anni scorsi si sono fatti protagonisti di furti in tante farmacie ospedaliere del nostro Paese. Non possiamo rischiare oggi di rivivere quelle situazioni inserite in un contesto ben più drammatico e diffuso, e per questo abbiamo deciso di alzare il livello di attenzione di tutto il sistema per non farci trovare impreparati”.
Negli anni scorsi la Sifo per far fronte ai numerosissimi furti di farmaci e medical devices aveva collaborato con i Nas e poi con Aifa. Con l'Agenzia del Farmaco aveva avviato il progetto Padlock che, grazie anche alla collaborazione di Scuola Superiore Sant’Anna, Farmindustria, Ania e Aiba, aveva messo a punto le
Linee guida per fornire tutte le indicazioni necessarie per progettare e valutare il sistema di gestione per la garanzia della sicurezza del farmaco nella farmacia ospedaliera, consentendo agli agenti delle amministrazioni di controllare la corretta implementazione e gestione del sistema messo in opera. Quel documento oggi ritorna di grande attualità.
“Il messaggio che oggi Sifo ritiene di dover inviare a tutti gli attori della filiera, cioè istituzioni, decisori, gestori e operatori”, sottolinea
Marcello Pani, segretario nazionale Sifo e coordinatore del progetto Padlock, “è quello di elevare al massimo il livello di attenzione, affinché il prezioso bene-vaccino sia protetto in tutte le fasi della sua gestione, con particolare riferimento al sito di stoccaggio che dovrà essere valutato con un approccio preventivo al fine di intraprendere le eventuali azioni di messa in sicurezza come ben descritto nelle Linee guida sopradette.”
“Il contrasto al furto ed al riciclaggio dei farmaci rimane al centro dell'attenzione di Aifa”, commenta
Domenico Di Giorgio, Dirigente Aifa Area Ispezioni, Certificazioni, Contrasto al Crimine Farmaceutico, “la collaborazione consolidata da anni con Sifo e col nostro network di esperti ha già permesso lo sviluppo di linee guida che possono rappresentare un riferimento per gli operatori, anche in queste situazioni nuove determinate dalla situazione attuale. Le attività operative e la ricerca coordinate dall'Agenzia sul tema del contrasto ai furti farmaceutici rappresentano un'eccellenza a livello internazionale: in questi giorni, la letteratura relativa è stata aggiornata con una pubblicazione quadro realizzata con il Poligrafico dello Stato, che presenteremo a dicembre in un evento che vedrà anche il coinvolgimento di Sifo, per sottolineare l'importanza che diamo a questa collaborazione.”
24 novembre 2020
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