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Convenzione farmacie. Farmaci in farmacia e giusta remunerazione. Le proposte di FarmacieUnite


Per il sindacato la nuova convenzione deve tener conto prima di tutto del ruolo che le farmacie hanno dimostrato di avere sul territorio, ma anche delle modifiche avvenute negli ultimi anni. Muschietti: “Servono modelli operativi reali che confermino e potenzino il ruolo della farmacia, garantendone la piena sostenibilità economica”

29 GIU - “L’obiettivo che si vuole raggiungere è comune tra tutti i titolari delle farmacie italiane e passa dalla proposta di una nuova convenzione che tenga conto prima di tutto del ruolo che le farmacie hanno dimostrato di avere sul territorio, ma anche delle modifiche avvenute negli ultimi anni, in particolare nel 2012 con il decreto Monti che ha portato alla apertura di nuove farmacie e dell’agosto 2017 con l’apertura al capitale, per poi discutere di remunerazione e del ritorno della distribuzione attraverso la farmacia di tutti i farmaci”.

È quanto ha dichiarato il presidente FarmacieUnite Franco Gariboldi Muschietti, che ha puntato i riflettori sulla trattativa per il rinnovo della Convenzione e la riforma della remunerazione della farmacia. “Che le farmacie siano un presidio sanitario irrinunciabile – sottolinea una nota – è sempre stato chiaro ai pazienti delle farmacie, il Covid è stata solo la triste occasione per farne prendere coscienza anche a chi nel tempo ha sottovalutato il nostro ruolo e la nostra funzione sottraendo risorse alla farmacia per destinarle, ad esempio, alla distribuzione diretta. Le farmacie italiane hanno affrontato un’emergenza epocale, rimanendo aperte 24 su 24 (non solo disponibili telefonicamente), restituendo ai pazienti la fiducia che da sempre le hanno affidato. Con le trattative su convenzione e remunerazione è giunta l’ora di presentare il conto, con la forza e la dignità di chi conosce il valore di una rete di professionisti altamente professionalizzata ed informatizzata, aspetto questo da non sottovalutare alla luce della recente attualità”.

La concessione per legge e la convenzione assegnano alle farmacie una funzione di servizio pubblico sociale e richiede la loro partecipazione e collaborazione ai programmi di medicina preventiva, di informazione e di educazione sanitari, aggiunge quindi il Presidente Muschietti: “Questo obiettivo deve essere tradotto in progetti e modelli operativi reali che confermino e potenzino il ruolo della farmacia, garantendone la piena sostenibilità economica, che non dobbiamo vergognarci di chiedere con forza pena la deriva commerciale del sistema”.
 
Le farmacie, prosegue la nota, devono poter vivere di dispensazione del farmaco, soprattutto in territori non favorevoli allo sviluppo del fatturato commerciale alternativo, e rispetto alle farmacie di proprietà di catene: “Questo è uno dei compiti che deve svolgere la nuova convenzione, garantire su tutto il territorio la possibilità di sviluppare la professionalità dei farmacisti e sviluppare i servizi per il cittadino. Tutto questo si collega direttamente alla trattativa sulla remunerazione”.
“La giusta remunerazione deve servire a dare autonomia alle farmacie e un adeguato servizio al cittadino – spiega Muschietti – ed è connessa sia con il ritorno di tutti i farmaci in farmacia, ad eccezione dei farmaci che devono essere erogati sotto il controllo delle farmacie ospedaliere, sia alla farmacia dei servizi che era stata pensata come una evoluzione dell’attività professionale dei farmacisti e per erogare servizi legati alla salute dei cittadini non solo in regime privato ma anche per conto e a carico del Ssn facendo diventare la farmacia un vero presidio sanitario sul territorio, ma in realtà mai decollata”.
Le proposte di remunerazione mista già attuate in altri paesi europei non hanno dato i risultati attesi, conclude la nota, e il rischio è di continuare a perdere il poco margine che ogni ricetta lascia in farmacia: “FarmacieUnite è disponibile a sedersi ad un tavolo con gli attori del sistema sanitario per condividere idee e progetti, per posizionare la tessera farmacia nel bel mezzo del puzzle sistema sanitario, a pieno titolo e forte delle sue potenzialità che non possono essere relegate ad attività marginali e inconsistenti di una farmacia “di servizio” più che dei servizi. L’obiettivo è comune: ribadire il principio sociale e funzionale che ha la farmacia nel tessuto del Ssn, riportare tutti i farmaci in farmacia, salvaguardare la remunerazione e fornire un servizio adeguato a tutti i cittadini”.
 

29 giugno 2020
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