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Infermieri. Nursing Up annuncia mobilitazione a Milano a luglio 


Il presidente Antonio De Palma: "Non è finita qui. I flash mob da Napoli a Milano hanno mostrato l'attaccamento e l'affetto della gente verso di noi. Abbiamo chiesto al Governo di saldare il suo debito, di fronte al silenzio la nostra battaglia andrà avanti e coinvolgerà sempre più infermieri". 

10 GIU - "Entro i primi giorni di luglio, permessi ad autorizzazioni permettendo, i colleghi impegnati contro il Covid-19 nelle regioni più colpite si stanno dando appuntamento nelle strade di Milano. E' arrivato il momento di mostrare alle istituzioni, una per una, le facce degli infermieri che hanno guidato la gente fuori dal guado nei giorni peggiori. Se qualcuno pensava che con i recenti flash mob fosse finita qui si sbagliava di grosso. Quello che è successo in queste giornate esemplari non lo dimenticheremo mai, ed è solo l’inizio della nostra battaglia".
 
Esordisce così Antonio De Palma, Presidente del Sindacato Nursing Up, nell’annunciare un evento che coinvolgerà tra pochi giorni tutti gli infermieri delle regioni più colpite dall’emergenza pandemia.
 
"Le nostre legittime rivendicazioni contrattuali - aggiunge De Palma - la richiesta di un trattamento economico consono all’impegno profuso sul campo ben prima del Covid (i nostri sono tra gli stipendi più bassi d’Europa), e poi ancora il riconoscimento della malattia professionale, l’adeguamento degli organici, l’aggiornamento e la formazione, senza dimenticare i ruoli chiave per l’immediato futuro come quello dell’infermiere di famiglia e ancora l’impegno per fermare sul nascere la violenza e le aggressioni negli ospedali ai nostri danni: queste sono solo alcune delle ragioni che spingono gli infermieri a scendere in strada".
 
"Peraltro - conclude - le nostre richieste coincidono in maniera speculare con l’elenco di richieste che la Fnopi (Federazione Ordini Professioni Infermieristiche) ha indirizzato al Governo pochi giorni fa: quindi siamo convinti di poter contare anche sul loro sostegno. E se le cose continueranno così la situazione non potrà che peggiorare, perchè siamo consapevoli che stiamo portando avanti una battaglia di civiltà che non ha confini.  “Armati” di megafoni e striscioni abbiamo fatto parlare il cuore".

10 giugno 2020
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