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Sanità privata. Nursind: “Non ha eroi ma solo merce di scambio per profitti grandi gruppi finanziari”


Mentre nel pubblico si investe sul personale Ssn riconoscendo premi a chi ha combattuto il covid, "Aiop e Aris non investono sulle risorse umane e si rifiutano di chiudere un contratto di lavoro fermo da ben 14 anni lasciando i lavoratori, anche quelli che hanno dato un contributo a combattere l’epidemia, fermi al palo. Eppure abbiamo assistito anche a donazioni cospicue a loro favore da privati", spiega Romina Iannuzzi, responsabile sanità privata Nursind.

22 MAG - “Mentre il datore di lavoro della sanità pubblica sta investendo sul personale del Servizio sanitario nazionale riconoscendo dei premi economici a chi è stato in prima linea contro la pandemia ed aumentando il Fondo sanitario nazionale, le associazioni datoriali di Aiop e Aris della sanità privata non investono sulle risorse umane e si rifiutano di chiudere un contratto di lavoro fermo da ben 14 anni lasciando i lavoratori, anche quelli che hanno dato un contributo a combattere l’epidemia, fermi al palo. Eppure abbiamo assistito anche a donazioni cospicue a loro favore da privati".
 
Così Romina Iannuzzi responsabile sanità privata di Nursind.
 
Per ribadire lo stato di profonda delusione in cui si trovano gli infermieri della sanità privata, il 17 maggio il NurSind aveva dichiarato lo stato di agitazione e aveva chiesto al Ministero del lavoro di tentare una conciliazione. Oggi il tentativo ha avuto esito negativo. Durante l’incontro svoltosi questa mattina i responsabili Aiop ed Aris hanno rappresentato difficoltà da loro definite “operative” circa il rinnovo del contratto per buona parte delle regioni del Sud.
 
“Un atteggiamento che non riteniamo più tollerabile e che ci rimanda a quanto accaduto nel lontano 2010 – continua Iannuzzi -, ovvero alla mancata erogazione degli arretrati contrattuali per i quali ancora oggi moltissimi lavoratori sono ancora in causa. Siamo stanchi di essere utilizzati come grimaldello da Aiop ed Aris per far leva sulle Regioni (dalle quali vogliono sempre di più) – conclude la Dirigente Nursind - e se non si procederà con l’immediato rinnovo del contratto sul tutto il territorio nazionale il NurSind è pronto a scendere in piazza mobilitando tutti i lavoratori della sanità privata.”
 

22 maggio 2020
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