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Giornata infermiere. Fnomceo: “Infermiere di famiglia, in equipe con il medico, vera rivoluzione delle cure primarie”


Il presidente dell'Ordine dei medici Anelli: “Auguri a tutti gli infermieri, in questo giorno di triplice festa, che celebra il loro ruolo, comune a tutti i professionisti sanitari, di custodi e garanti, in maniera uguale, universalistica e solidale, del diritto costituzionalmente protetto alla tutela della salute”.

12 MAG - "Un messaggio di augurio, apprezzamento e ringraziamento per l’operato degli infermieri. E un’esortazione, rivolta al Governo, ad investire sul “capitale umano”, per rafforzare il Servizio Sanitario Nazionale. È quanto il Presidente della Fnomceo – la Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e Odontoiatri -, Filippo Anelli, vuole esprimere oggi, 12 maggio 2020, in occasione della Giornata internazionale dell’Infermiere. Giornata che quest’anno ricorre nel duecentesimo anniversario della nascita di Florence Nightingale e nel corso dell’anno dedicato agli infermieri e agli ostetrici dall’Organizzazione mondiale della Sanità.
 
“Auguri a tutti gli infermieri, in questo giorno di triplice festa, che celebra il loro ruolo, comune a tutti i professionisti sanitari, di custodi e garanti, in maniera uguale, universalistica e solidale, del diritto costituzionalmente protetto alla tutela della salute – esordisce Anelli -. A loro, e a tutti gli altri operatori sanitari e sociali, il nostro grazie, per l’abnegazione, la generosità con cui, sempre e in maniera particolare nel corso della pandemia di Covid-19, hanno profuso e continuano a profondere il loro impegno e le loro forze, sino al sacrificio estremo”.
 
“Il riconoscimento della loro generosità, professionalità, dedizione, responsabilità e umanità va ora tradotto in un sostegno lungimirante e duraturo – prosegue Anelli - È tempo di investire per rafforzare il Servizio Sanitario Nazionale, e questo può essere fatto solo puntando su quello che il Ministro della Salute, Roberto Speranza, definisce il “capitale umano”. È tempo di rilanciare le cure domiciliari, incrementando, sul territorio, lo spiegamento di risorse umane, strumentali, organizzative, economiche, per portare a compimento la lotta contro il Covid-19”.
 
“Questo può essere fatto creando, sul territorio appunto, equipe dove medici e infermieri operino gli uni a fianco degli altri, impegnando le loro peculiari competenze, che derivano dagli specifici percorsi formativi, e le loro migliori professionalità, per sviluppare percorsi sinergici, efficienti ed efficaci, al servizio dei cittadini – continua -. Questa idea, semplice e rivoluzionaria insieme, renderebbe finalmente pienamente attuabile la diagnostica di primo livello negli ambulatori della Medicina generale, impossibile senza l’apporto degli infermieri. Agevolerebbe inoltre l’erogazione di terapie iniettive in ambulatorio o a domicilio, le vaccinazioni, il monitoraggio dell’aderenza terapeutica, l’educazione sanitaria sul territorio, l’effettuazione di medicazioni e altre prestazioni domiciliari o ambulatoriali, in stretto coordinamento con il Medico di Medicina Generale, che ne ha la responsabilità clinica”.
 
“Al Ministro della Salute, Roberto Speranza, ringraziandolo per l’apprezzamento e per l’impegno che sempre dimostra nei confronti di medici e infermieri, chiediamo dunque il coraggio di superare i vecchi schemi e introdurre, anche sul territorio, il lavoro in equipe – conclude Anelli -. L’infermiere di famiglia, in equipe con il medico, costituisce, infatti, la vera rivoluzione delle cure primarie”.

12 maggio 2020
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