Mascherine a 50 centesimi. Federfarma: “Quelle con marchio Ce introvabili e quelle della PA ancora non sono arrivate”
Il sindacato dei titolari di farmacia cerca di fare chiarezza dopo le polemiche per la difficoltà di reperire le mascherine al prezzo fissato dal Commissario straordinario e in base all'accordo stipulato con le farmacie il 1º maggio scorso. Ieri l'incontro tra Arcuri e i rappresentanti della distribuzione intermedia per favorire la conclusione di un accordo commerciale “con un qualificato fornitore nazionale, che renderà disponibili 5 milioni di mascherine chirurgiche per i prossimi 7 giorni e 10 milioni settimanali, a regime, dalla seconda metà di maggio”.
07 MAG - Federfarma in una nota “ritiene necessario fare chiarezza in tema di mascherine chirurgiche, tanto più in queste ore in cui il Paese inizia a ripartire, con la Fase 2, e il loro uso è essenziale, insieme al distanziamento fisico e al lavaggio accurato delle mani, per evitare di ritrovarsi tra qualche settimana costretti a una nuova quarantena”. Infatti, dopo l’ordinanza del commissario Arcuri che ha imposto il prezzo fisso di vendita a 0,50 cent/euro più Iva le mascherine sono diventate molto difficili da reperire.
“La Farmacia Italiana – precisa Federfarma - per la sua capillare distribuzione sul territorio è presidio sanitario di prossimità per tutti i cittadini, ugualmente ed ovunque. In un momento di ripartenza come l’attuale, Federfarma vuole porre l’attenzione sulle esigenze dei cittadini più fragili, immunodepressi, malati cronici e pazienti in cure chemioterapiche, confermando la propria disponibilità a distribuire gratuitamente ai soggetti aventi diritto le mascherine che perverranno dalla Pubblica Amministrazione”.
A seguito dell’accordo siglato da Federfarma
il 1° maggio con il Commissario Straordinario, Domenico Arcuri, le mascherine chirurgiche costano al pubblico 0,61 euro (cioè 0,50 + iva 22%, fino al momento in cui l’iva non sarà azzerata, come preannunciato dal Governo).
“Al momento – sottolinea il sindacato - le mascherine sono ancora disponibili presso alcune farmacie, mentre la stragrande maggioranza le ha già vendute proprio in previsione della Fase 2.
Tali carenze sono dovute a vari motivi:
- Quelle con regolare marchio CE sono introvabili sul mercato.
- Quelle importate con autocertificazione del produttore/importatore, assimilabili alle chirurgiche, che quindi potrebbero andare in vendita a 61 centesimi (talora anche già in giacenza presso i distributori che riforniscono le farmacie) non possono essere vendute senza la conformità da parte dell’Istituto Superiore di Sanità.
- Quelle che le farmacie attendono dalla Pubblica Amministrazione (al costo di acquisto di 40 centesimi) non sono ancora state consegnate dai distributori intermedi: peraltro l’accordo è stato siglato solo il 1° maggio e vanno considerati i necessari tempi tecnici. Per questo motivo ieri il Commissario Straordinario, alla presenza di Federfarma, ha convocato i rappresentanti della distribuzione intermedia per favorire la conclusione di un accordo commerciale con un qualificato fornitore nazionale, che renderà disponibili 5 milioni di mascherine chirurgiche per i prossimi 7 giorni e 10 milioni settimanali, a regime, dalla seconda metà di maggio.
“Le farmacie – afferma Federfarma - in questi mesi hanno lavorato con passione e professionalità al servizio dei cittadini, in condizioni difficili e mettendo a rischio la propria salute, specie nelle zone più martoriate del Paese”.
Federfarma ribadisce che “le farmacie si sono sempre poste al servizio delle Istituzioni e del cittadino per rendere disponibile le mascherine al prezzo stabilito dal Commissario Straordinario, sottolinea altresì che il farmacista non è mai venuto meno alla sua mission di distribuire il farmaco e di dispensare consigli professionali a tutela della salute pubblica anche in un contesto emergenziale unico nella sua portata”.
07 maggio 2020
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