Parafarmacie chiedono chiarezza sulle mascherine: “Noi pronti ma mancano indicazioni”
Diverse associazioni di farmacisti operanti nelle parafarmacie ribadiscono di essere disponibili a concorrere alla fornitura delle mascherine alla popolazione ma lamentano da un lato la mancanza di indicazioni chiare dalle autorità sulle modalità di approvvigionamento e dall’altra il fatto che in alcune Regioni sono state esclusi dalla distribuzione gratuita.
07 MAG - “Seppur siglato l’accordo, solo in data 1 maggio 2020, non abbiamo ancora contezza dei distributori, delle quantità disponibili e delle modalità di approvvigionamento. Riteniamo che, data l’organizzazione attuale, prima dei primi di giugno non si riuscirà ad andare a regime, con un elevato rischio di aumento del contagio”, a scriverlo è
Unaftisip (Unione nazionale titolari di sole parafarmacie) che rimarca anche che sono introvabili i termoscanner, i test rapidi e i guanti, anch’essi molto richiesti.
FNPI, FEDERFARDIS, MNLF e CULPI, lamentano invece una mancanza di coinvolgimento delle parafarmacie nell’attività di distribuzione gratuita delle mascherine da parte delle regioni Lombardia, Toscana, Liguria.
Le associazioni sottolineano anche che è “manifesta l'intenzione della categoria di agire insieme per il bene comune, al servizio delle istituzioni e della protezione civile a tutela dei cittadini”, ricordando infine che “le parafarmacie sono sempre a disposizione per partecipare alla distribuzioni di mascherine, anche nei casi in cui il governo lo preveda a titolo gratuito, sempre a disposizione della cittadinanza”.
07 maggio 2020
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