Coronavirus. Snami a Mattarella: “Manderebbe un soldato in guerra senza fucili?”
Il sindacato autonomo scrive al Presidente della Repubblica ribadendo come vi sia una forte carenza di dispositivi di protezione per i medici. “Nonostante il grande sacrificio che, insieme alla Nazione, stiamo facendo per curare i nostri pazienti, ci sentiamo totalmente abbandonati dal nostro Servizio Sanitario Nazionale”. LA LETTERA
19 MAR - “Stiamo combattendo una vera e propria guerra e Lei, Presidente, “manderebbe un soldato in guerra senza fucili?”. È quanto scrive il presidente dello Snami
Angelo Testa in una lettera inviata al Presidente della Repubblica
Sergio Mattarella.
“I nostri medici di famiglia – denuncia il sindacato - , di continuità assistenziale, dell’emergenza territoriale e giovani medici in formazione, da nord a sud, sono sprovvisti di DPI (dispositivi di protezione individuale). Più di 2000 sanitari ad oggi risultano positivi al SARS-COV-2 e diversi colleghi sono già caduti ottemperando al giuramento. Ma nonostante il grande sacrificio che, insieme alla Nazione, stiamo facendo per curare i nostri pazienti, ci sentiamo totalmente abbandonati dal nostro Servizio Sanitario Nazionale”.
“Ad oggi – rileva lo Snami - su tutto il territorio nazionale sono state fornite poche mascherine FFP2 e qualche mascherina chirurgica. Camici, occhiali e altri dispositivi, peraltro prescritti dai DPCM degli scorsi giorni, sono praticamente un miraggio. Quanti Medici di Medicina Generale dovranno ancora morire? Quanti altri pazienti dobbiamo ancora contagiare? Lo SNAMI (Sindacato Nazionale Autonomo dei Medici Italiani) denuncia da mesi questa situazione, senza trovare alcun riscontro da parte del governo. Per questo oggi ci rivolgiamo a Lei, chiedendoLe un intervento forte e decisivo per il nostro Paese”.
19 marzo 2020
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