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Test genetici in farmacia. È polemica tra farmacie comunali, biologi e genetisti


Assofarm, l'associazione delle farmacie comunali italiane, aveva dato notizia nei giorni scorsi di un accordo con una multinazionale specializzata nel sequenziamento del dna per vendere il test in farmacia. Ma l'Ordine dei Biologi e la Società Italiana di genetica umana si oppongono: "Questi test son fuori dai percorsi delineati dal Ministero della Salute".

22 FEB - È polemica tra Assofarm, Ordine nazionale dei Biologi e Società Italiana di genetica umana, circa la possibilità di acquistare presso le farmacie comunali test genetici capaci di diagnosticare possibili malattie genetiche rare, conoscere la predisposizione al cancro o a specifiche malattie cardiovascolari.
 
Tutto nasce lo scorso 19 febbraio, a seguito di un incontro a L'Aquila tra il Comitato Tecnico dei Direttori di Assofarm ed i vertici di Dante Labs, multinazionale specializzata nel sequenziamento del dna, al fine di avviare un programma di distribuzione dei servizi dell’azienda abruzzese presso le farmacie comunali italiane.

Se per Venanzio Gizzi, presidente di Assofarm, “siamo  di fronte al futuro della prevenzione sanitaria”, per Ordine dei Biologi e dalla Società Italiana di genetica umana a prevalere è invece la preoccupazione.
 
"Siamo fortemente preoccupati - spiegano in una nota unitaria -. Le affermazioni circa la possibilità di conoscere, attraverso questi test, la predisposizione al cancro o a specifiche malattie cardiovascolari sono in aperto contrasto con le linee-guida per le attività di genetica medica approvate dalla Conferenza Stato-Regioni nella seduta del 15 luglio 2004 ove si specifica che i test genetici devono essere svolti in strutture qualificate, con personale dotato di specifica professionalità (biologi o medici con specializzazione in genetica medica) e devono essere necessariamente preceduti e seguiti da una apposita consulenza genetica".
 
Tali indicazioni, prosegue la nota di Onb e Sigu, "sono state ribadite nel 2009 dalla Commissione ministeriale per la Genetica nel servizio Sanitario Nazionale e nel 2017 nel 'Piano per l'innovazione del sistema sanitario basata sulle scienze omiche'. Il cosiddetto 'test diretto al consumatore' viene ampiamente scoraggiato da tutte le società scientifiche internazionali e negli Usa, dove è stato per diversi anni proposto al pubblico, la Food and Drug Administration è dovuta intervenire a più riprese per porre un freno a tale pratica. E' dimostrato inoltre, che tali test, in assenza delle corrette informazioni, generano l'attivazione di percorsi di approfondimento diagnostico-clinico, del tutto inappropriati, che ricadono sul Sistema Sanitario Nazionale distogliendo risorse alle reali esigenze dei cittadini".
 
Per l'Ordine dei Biologi e la società di Genetica Umana: "Le affermazioni fatte nell'articolo sono gravissime nella misura in cui non si informano i cittadini che i test genetici ritenuti di effettiva utilità per il paziente sono svolti a carico del Ssn, quando prescritti da uno specialista, e vengono eseguiti presso i laboratori di genetica medica autorizzati. Per le motivazioni sopra riportate, l'Ordine Nazionale dei Biologi e il Consiglio Direttivo della Sigu ritengono doveroso segnalare al Ministero della Salute, alle Autorità competenti e ai cittadini le gravi irregolarità evidenziabili nelle pratiche analitiche proposte da Assofarm in quanto le farmacie non hanno titolo per raccogliere campioni destinati a test genetici fuori dai percorsi delineati chiaramente dal Ministero della Salute".
 
D'altro canto per Assofarm, che difende la sua scelta, "il modello commerciale e i prezzi di servizio offerti da Dante Lab sono perfettamente coerenti con una concezione sociale e non elitaria del diritto alla salute, che da sempre è l’identità culturale delle farmacie comunali. Ci appassiona inoltre la possibilità di sostenere un’azienda creata da ragazzi di grande talento che hanno deciso di investire in Italia e per l’Italia”.
 
Ed è sempre Assofarm a sottoineare che "Dante Labs ha sequenziato oltre 20.000 genomi, corrispondenti al 3% dell’intero mercato mondiale di questo settore. Attualmente ha clienti in 90 paesi del mondo, anche se la maggior parte delle commesse arriva oggi dagli Usa". E infine che "il punto di forza dell’azienda è la sua capacità di analizzare l’intero genoma di un essere umano in 2 giorni, a cifre assolutamente accessibili. Il che significa - speiga ancora Assofarm - che praticamente ogni cittadino italiano potrebbe disporre di diagnosi di malattie genetiche rare, conoscere la predisposizione al cancro o a specifiche malattie cardiovascolari".
 

22 febbraio 2020
© Riproduzione riservata

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