Liberalizzazione farmacie. Conasfa: “No a sanatoria attraverso suddivisione in quote”
Per la federazione di farmacisti non titolari l’ipotesi di riservare una quota delle nuove sedi ai titolari di esercizi di vicinato, una quota ai titolari rurali ed il resto ai farmacisti non titolari è “in contrasto con il principio meritocratico” e con "la necessità di garantire al cittadino la qualità del servizio”.
24 FEB - “No” del Conasfa (la Federazione delle Associazioni dei Farmacisti Non Titolari Italiani) le indiscrezioni sulla modifica dell’art. 11 sulle farmacie contenuto nel decreto liberalizzazioni con il conferimento delle concessioni regionali per l’apertura di nuove sedi farmaceutiche attraverso suddivisioni in quote sarebbe “un’ingiustizia”, “in contrasto con il principio meritocratico di basare l’attribuzione delle concessioni sulle capacità del professionista e contro la necessità di garantire al cittadino la qualità del servizio”.
Per il Conasfa “tutte le nuove sedi farmaceutiche vanno assegnate solo attraverso concorso per esami e titoli”, di cui “il Governo direttamente e il Parlamento indirettamente dovranno farsi garanti per uno svolgimento in tempi brevi e certi”.
“Altre soluzioni ventilate – aggiunge il Conasfa - devono essere chiamate con il loro nome: sanatorie. Sanatorie che – secondo la federazione - i cittadini italiani sperano rappresentino il passato, specie in questa nuova e difficile fase di ricostruzione morale ed economica della nostra nazione”.
24 febbraio 2012
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