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Il richiamo del Papa alla sanità cattolica. Aris: “Le nostre porte sono state, sono e saranno sempre aperte ai più indigenti”


“Le strutture sanitarie cattoliche che afferiscono all’Aris continueranno a dare il proprio contributo a tutela dei sofferenti, dei più deboli, con impegno e dedizione, ma al contempo auspicano, in questo difficile cammino, maggiore attenzione e senso di responsabilità da parte delle Istituzioni”.  Così il presidente, P. Virginio Bebber commentando il messaggio del Papa per la Giornata mondiale del malato.

09 GEN - "Le porte delle strutture associate che si occupano di sanità sono state, sono e saranno sempre aperte nei confronti dei più indigenti. Tutto l’operato di queste istituzioni sanitarie è volto a mettere l’uomo al centro di ogni processo di cura e di ogni interesse scientifico. E’ l’eredità che i santi fondatori hanno lasciato a quanti hanno voluto continuare la loro missione, è l’eredità del Vangelo”. Così il Presidente dell’Aris, P. Virginio Bebber commenta il messaggio del Papa in occasione della Giornata mondiale del malato 2019.
 
"Ma le strutture che sono riunite nell’Aris, e che considerano questi principi come humus su cui si fonda il loro operato, sono inserite a pieno titolo nel Ssn, sin dalla sua istituzione, e quindi si trovano a dover operare in un settore divenuto sempre più complesso. Inoltre anch’esse, al pari del pubblico, sono tenute a fornire garanzie e tutele alle famiglie dei 50mila lavoratori che operano, a diverso titolo, al loro interno. Una presenza che è caratterizzata dal non profit, e dunque chiamata ad affrontare problematiche difficili, specie in campo gestionale, quando i ritardi nei pagamenti da parte delle Regioni mettono in seria difficoltà i centri che ancora operano in questo ambito, o addirittura costringono a chiudere i battenti quelle tra loro che non riescono a far fronte a queste criticità".
 
“Le strutture sanitarie cattoliche che afferiscono all’Aris – conclude Bebber - continueranno a dare il proprio contributo a tutela dei sofferenti, dei più deboli, con impegno e dedizione, ma al contempo auspicano, in questo difficile cammino, maggiore attenzione e senso di responsabilità da parte delle Istituzioni”.  

09 gennaio 2019
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