Odontoiatria low cost. Iandolo (Cao): “Non permetteremo casi ‘Spagna’ anche in Italia”
Dopo la puntata di Report che ha analizzato il mondo delle cure dentali low cost interviene anche la Commissione Albo odontoiatri. “Sollevato un velo su queste ed altre pratiche illecite o quantomeno border line e che vanno contro ogni etica professionale e civile”.
31 OTT - “Lo chiamano Disease mongering: vendere, anziché farmaci o terapie, malattie inesistenti o gonfiate per pericolosità. Una pratica che dilaga quando, anziché obiettivi di salute, si privilegiano obiettivi economici, mirando magari a facili guadagni. Fino a qualche anno fa, l’Odontoiatria sembrava quasi immune da questo fenomeno. Ma i tempi cambiano e, di pari passo con l’ingresso massivo dei capitali, sembrerebbe che, anche in questo settore, non sia più sempre al centro il benessere e l’interesse del paziente, ma quello economico del terzo lucrante”.
Lo rileva la Commissione Albo Odontoiatri in una nota in cui fa riferimento all’ultima puntata di Report, in cui nel servizio dal titolo “
Gli sdentati”, andato in onda lunedì sera, in un centro odontoiatrico, venivano diagnosticate a un paziente – in realtà un inviato della trasmissione – tre carie, ed emesso relativo preventivo per le otturazioni. Carie che, a un controllo in uno studio odontoiatrico, risultavano del tutto inesistenti. Ma non solo: i clienti, perché tali sono considerati in questi centri, venivano invitati a pagare subito e anticipatamente, magari indebitandosi con una finanziaria. Salvo trovarsi, dall’oggi al domani, senza terapie e senza soldi, perché la struttura aveva chiuso improvvisamente: è successo in Spagna, dove la gente è scesa in piazza per manifestare. Accadrà anche in Italia? La Commissione Albo Odontoiatri non ci sta.
“Report ha sollevato un velo su queste ed altre pratiche illecite o quantomeno border line e che vanno contro ogni etica professionale e civile – commenta il presidente della Cao nazionale,
Raffaele Iandolo -. Purtroppo se, fino a qualche tempo fa, con gli studi di cui avevano la titolarità gli stessi professionisti che vi esercitavano, questi casi erano rarissimi, e venivano stroncati sul nascere dagli Ordini, in quanto era più immediato risalire a e sanzionare i responsabili, oggi la situazione è cambiata. Con l’ingresso massivo delle società di capitali nell’Odontoiatria, sono proprio loro a poter essere titolari di una struttura odontoiatrica, trincerandosi dietro un Direttore sanitario”.
“La Commissione Albo Odontoiatri, quale organo della Fnomceo, che è un Ente sussidiario dello Stato, al quale lo stato delega, per quanto di competenza, la tutela del diritto alla salute dei suoi cittadini, non può permettere che ciò si è visto in Spagna avvenga anche in Italia – conclude Iandolo -. Per questo chiediamo che anche le società di capitali siano sottoposte a vincolo deontologico, così come avviene per le Società tra professionisti (Stp). Perciò non ci stancheremo mai di ripetere che l’unica forma per noi attualmente possibile di esercizio dell’odontoiatria in forma societaria, anche per le società di capitali, è la costituzione in Stp”.
Visione, questa, pienamente condivisa dal presidente della stessa Federazione nazionale degli Ordini dei Medici chirurghi e degli Odontoiatri,
Filippo Anelli, che lancia un appello al Parlamento.
“La Fnomceo chiede ai Parlamentari – auspica Anelli - norme per la salvaguardia dei professionisti che, aderendo a un Codice deontologico, devono rispettare, nell’esercizio della professione, non solo le leggi dello Stato ma anche le regole dell’etica, essendo sottoposti all’azione disciplinare degli Ordini”.
31 ottobre 2018
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