Medicina generale. Sigm: “Istituire scuola di specializzazione e graduatoria unica. Superare incompatibilità nelle attività professionalizzanti”
Queste alcune delle proposte del Dipartimento di Medicina Generale (SIMeG) deI Segretariato Italiano Giovani Medici (SIGM) illustrate al Ministero della Salute in un incontro per discutere del provvedimento sul riordino per l’accesso alla professione. IL DOCUMENTO
31 OTT - Istituzione della Scuola di Specializzazione in Medicina Generale, di Comunità e di Cure Primarie, definizione per gli altri settori definiti nell’ACN percorsi di formazione diversi, con l’eccezione della attività di Continuità Assistenziale, integrazione dei percorsi formativi dei futuri Medici di Medicina Generale, di Comunità e di Cure Primarie con i percorsi formativi degli altri professionisti operanti sul territorio, superamento delle incompatibilità e definizione delle attività professionalizzanti e no al ripescaggio degli idonei.
Sono queste alcune delle proposte presentate dal Dipartimento di Medicina Generale (
SIMeG) deI Segretariato Italiano Giovani Medici (
SIGM) al Ministero della Salute in un incontro che si è svolto la scorsa settimana nell’ambito del provvedimento di riordino dell’accesso alla professione (
vedi ultimi aggiornamento)
Nell’incontro i giovani medici hanno bocciato l’idea del ripescaggio degli idonei che però dovrebbe essere stata stralciata dal testo. “Permangono delle perplessità riguardo la possibile configurazione di una disparità di trattamento tra concorrenti, laddove si deciderà di procedere al “ripescaggio” ma su questo confidiamo nella sapienza degli uffici legislativi del ministero”.
In ogni caso Sigm auspica “che quei medici che usufruiranno di tale provvedimento non vadano a compromettere l’accesso al lavoro di quei medici che hanno intrapreso il percorso formativo come previsto dalla normativa vigente. A tal fine si potrebbero prevedere delle graduatorie separate per l’accesso alla convenzione, sulla base del tipo di formazione svolta, destinando soltanto una piccola parte (20%) delle zone carenti ai medici che usufruiranno di tale decreto”.
Apertura da Sigm all’idea di “attivare la possibilità di ricorso alla formazione mediante condizione di part-time, al fine di alternare momenti di lavoro con momenti di formazione. Ciò potrebbe avvenire anche mediante una revisione delle incompatibilità, tenendo tuttavia conto la necessità che tale revisione non sia estesa acriticamente a qualsiasi attività come previsto al momento dalla proposta, ma sia limitata ad attività professionalizzanti, come peraltro già previsto dall’art 1 comma 5 del Decreto Legge 158/2012”.
Per i Sigm il provvedimento però dovrebbe essere un decreto. “Al di là di quanto proposto, riteniamo che debba essere affrontata con una procedura d’urgenza, al pari di quanto previsto per la problematica affrontata dal decreto che ci è stato illustrato, la criticità rappresentata dall’esistenza di due concorsi separati per l’accesso alla formazione specifica in medicina generale e per l’accesso alle scuole di specializzazione. Pertanto riteniamo urgente e indifferibile unificare le due procedure concorsuali con l’adozione di un unico concorso a graduatoria unica nazionale sia per l’accesso alle scuole di specializzazioni che per i corsi regionali di formazione specifica in medicina generale, al fine di rimuovere l’annosa criticità della perdita di borse di medicina generale e di contratti di specializzazione e la dispersione di preziose risorse per il SSN”.
Le proposte Sigm:
- L’istituzione della Scuola di Specializzazione in Medicina Generale, di Comunità e di Cure Primarie, nata dall’incontro del bagaglio esperienziale dei CFSMG con la Scuola di Specializzazione in Medicina di Comunità e Cure Primarie, alla cui definizione concorrono di concerto il Ministero della Salute e il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca.
- Di definire la Formazione Specifica in Medicina Generale come il percorso formativo dedicato a formare i Medici di Medicina Generale nell’accezione data dal WONCA e non genericamente come i medici accomunati dal punto di vista contrattuale dal rapporto convenzionale definito dall’ACN.
- Di definire per gli altri settori definiti nell’ACN percorsi di formazione diversi, con l’eccezione della attività di Continuità Assistenziale, che va considerata come attività, seppur minore e marginale, della Medicina Generale, e pertanto da ricomprendere e assorbire in futuro nell’attività della medicina generale, come peraltro già proposto e mai attivato dall’istituzione del cosiddetto “ruolo unico”.
- Di incardinare la rete formativa regionale dei CFSMG all’interno delle Scuole di Specializzazione in Medicina di Comunità e Cure Primarie, nelle Regioni dove tali realtà sono già presenti. Promuovere la nascita delle Scuole di Specializzazione in Medicina Generale, di Comunità e di Cure Primarie nelle Regioni dove non ancora presenti o sedi distaccate per le Regioni in cui non sia presente una facoltà di Medicina e Chirurgia.
- Di creare nelle Aziende Sanitarie dei Dipartimenti Integrati Universitari di Cure Primarie definiti di concerto tra il Ministero della Salute e il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca. - L’istituzione di un Settore Scientifico Disciplinare (SSD) della Medicina Generale, di Comunità e di Cure Primarie.
- Il superamento dell’attuale ripartizione del tirocinio pratico del CFSMG stabilita dall’art. 26 del D. Lgs 368/99 , al momento prevalentemente ospedaliero, localizzando il più possibile la formazione sul territorio, tra l’ambulatorio del MMG e le attività socio-sanitari territorio (Distretti, Case della Salute, Servizi Sociali ecc), fatti salvi i periodi minimi ospedalieri previsti dalla normativa comunitaria.
- Integrazione dei percorsi formativi dei futuri Medici di Medicina Generale, di Comunità e di Cure Primarie con i percorsi formativi degli altri professionisti operanti sul territorio (infermieri, assistenti sociali ecc).
- Superamento delle incompatibilità e definizione delle attività professionalizzanti.
31 ottobre 2018
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