Dopo la riforma degli Ordini. I nuovi orizzonti per i Tsrm e le altre professioni sanitarie
Se ne è parlato al convegno promosso da Antel il 25 settembre scorso. Per la presidente Cabrini uno dei primi obiettivi da raggiungere dovrà essere quello di un unico Codice deontologico per tutte le professioni sanitraie facenti parte del nuovo Ordine. Per Beux, presidente della neo Federazione Tsrm e Pstrp la sfida sarà quella di saper interagire in una logica inter (e non più "intra") professionale tra le 19 professioni coinvolte nella nuova compagine ordinistica.
28 SET - Al
workshop sull'Ordine ed Albo professionale organizzato da Antel e svoltosi a Firenze lo scorso 25 Settembre 2018 in occasione del 33° Congresso internazionale Ifbls, si è voluto evidenziare il “passaggio storico” che, con l' entrata in vigore della Legge 3/2018, vede coinvolte le professioni sanitarie nella costituzione del proprio Albo professionale nell' Ordine Tsrm e Pstrp .
Il Presidente Nazionale Antel
Alessia Cabrini, ha portato il suo contributo con una proposta di
Vision multidisciplinare da estendere alle professioni sanitarie stesse all'interno dell'Ordine Multialbo; un percorso che mira alla realizzazione di un Codice Deontologico unico trasversale, alla valorizzazione delle competenze del professionista, specifiche di ogni profilo professionale, ma comuni al miglioramento del percorso diagnostico assistenziale del paziente, nell'ottica della multiprofessionalità e Responsabilità professionale. Fondamentale è inoltre la formazione del professionista attraverso l'aggiornamento continuo che Antel propone attraverso un programma realizzato da un Team Formatori dell'Associazione, con corsi trasversali a tutte le professioni all' interno dell'Ordine.
“Accanto a questo percorso - dichiara Cabrini - non mancano tuttavia le criticità correlate invece all' iscrizione all' ordine multialbo, in particolare inerenti i titoli abilitanti la professione del tecnico di laboratorio biomedico, di cui molti risultano non conformi. Per questo, Antel già da tempo ha richiesto al Ministero della Salute di provvedere a sanare questa situazione di difformità, rimanendo in attesa di riscontro a breve”.
“L’articolo 4 della legge 3/2018 - ha dichiarato
Alessandro Beux, Presidente della Federazione degli Ordini Tsrm Pstrp - ha trasformato il Collegio dei Tecnici sanitari di radiologia medica nell’Ordine dei Tecnici sanitari di radiologia medica e delle professioni sanitarie tecniche, della riabilitazione della prevenzione. Tale trasformazione ha generato una serie di importanti elementi, che vanno ben oltre la ridenominazione dell’ente, ora rappresentativo sia della rilevanza storica dei Tecnici sanitari di radiologia medica, unica professione richiamata esplicitamente, che dell’eterogenea moltitudine di profili che afferiscono al cosiddetto maxi Ordine”.
“Tre - spiega il Presidente Tsrm Pstrp - le principali differenze tra l’ex Collegio e l’attuale Ordine. La prima, l’Ordine, a differenza dell’ex Collegio, è un ente sussidiario dello Stato, e non più ausiliario. Ciò significa che, all’interno di quanto la norma gli attribuisce, si occuperà direttamente di alcune funzioni per conto dello Stato, e non solo a supporto di quest’ultimo”.
“La seconda - prosegue Beux, l’architettura istituzionale: da un Collegio (quello dei Tsrm) con un albo (quello dei Tsrm) a un Ordine con 19 albi. Tale moltitudine di albi all’interno dello stesso Ordine ha reso necessaria la previsione di un ulteriore soggetto di rappresentanza istituzionale: la commissione d’albo. Questo soggetto di rappresentanza istituzionale è quello di maggior interesse per le singole professioni, perché a esso è affidata la rappresentata istituzionale della professione, mentre al Consiglio direttivo la rappresentanza istituzionale dell’ente, con funzioni prevalentemente gestionali. È nelle commissioni d’albo che le singole professioni realizzano il loro percorso istituzionale, mantenendo chiara la loro identità, quella che le contraddistingue da tutte le altre. Il Consiglio direttivo prevede, invece, una rappresentatività generica, che non risente più del profilo di appartenenza di coloro che ne fanno parte”.
“La terza - conclude Beux -, le relazioni interne all’Istituzione passano da intraprofessionale (tra Tsrm) a interprofessionale (tra professionisti di profili diversi). A mio parere, nel medio-lungo periodo, questa è la differenza di maggior valore, perché consentirà a ognuna delle 19 professioni afferenti all’Ordine di interagire con le altre 18, tutte portatrici di specifici valori, storie, culture, visioni e competenze. Stando insieme i contributi delle 19 professioni si fonderanno a favore di un sentire e vedere comune che sarà ben più della somma dei singoli contributi. Tali percezione e visione saranno certamente più aderenti alla realtà di quanto possano esserlo gli attuali singoli sentire e vedere delle 19 professioni. A beneficiare di ciò saranno le stesse professioni, ma anche il sistema sanitario in/per cui sono chiamate a operare, quindi le persone assistite”.
28 settembre 2018
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