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Al via a Bologna la mostra “I Vasi della Vita. Storia e attualità delle piante officinali”


Saranno esposti l’eccezionale corredo seicentesco da farmacia scampato alla distruzione dell’Ospedale Maggiore durante la seconda guerra mondiale e i vasi delle storiche farmacie Toschi e San Paolo di Bologna e dell’Immacolata di Pieve di Cento. In programma sette incontri dedicati ai temi più attuali degli studi farmaceutici, nutrizionali e terapeutici con i maggiori esperti del settore a livello nazionale.

20 SET - Dagli antichi speziali ai farmaci più innovativi, per approfondire e conoscere la storia della ricerca medica per la salute dell’uomo.
 
È stata inaugura presso Casa Saraceni, sede della Fondazione Carisbo (via Farini, 15 – Bologna) l’esposizione “I Vasi della Vita. Storia e attualità delle piante officinali” promossa dall’Accademia Nazionale di Agricoltura, in collaborazione con la Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna e Genus Bononiae Musei nella Città. La mostra rimarrà aperta al pubblico con ingresso gratuito fino al 21 ottobre.
 
Gli antichi speziali solevano riporre i propri farmaci, come pomate, sciroppi o estratti, in recipienti adeguati, aventi forme e colori diversi a seconda del contenuto, per preservarli dal deterioramento. In questo modo sono stati creati nei secoli importanti manufatti artistici che abbelliscono, ancora oggi, molte storiche farmacie e che testimoniano il passaggio del tempo nella ricerca in campo medico.
 
Inoltre il rapporto tra le piante e i medicinali continua strettamente e l’Oms definisce una “pianta medicinale” ogni vegetale che contiene, in uno o più dei suoi organi, sostanze che possono essere utilizzate a fini terapeutici. A tutt’ora, circa il 50% dei farmaci in commercio deriva da una fonte vegetale o molecola simile a quella naturale e, se si includono prodotti cosmetici e integratori alimentari, si può giungere al 90% dei prodotti venduti in farmacia. Numerosi, infatti, sono i farmaci di origine vegetale di grande importanza terapeutica per l’uomo come, inoltre, i prodotti fitoterapici e gli integratori erboristici di valido aiuto nelle terapie coadiuvanti e nelle patologie lievi.
 
In mostra ci sarà l’eccezionale corredo seicentesco da farmacia scampato alla distruzione dell’Ospedale Maggiore durante i bombardamenti della seconda guerra mondiale e oggi conservato all’interno del Museo della Sanità e dell’Assistenza di Santa Maria della Vita. Si tratta, con 159 vasi, di una delle collezioni più rilevanti per consistenza in Italia, composta da albarelli (piccoli, per unguenti ed estratti; grandi, per resine, polveri, radici e spezie), bottiglie (per le acque ottenute dall’infusione di piante officinali), orciuoli (per contenere miele e sciroppi).
 
Ulteriori e preziosi vasi esposti sono quelli di proprietà delle storiche farmacie Toschi e San Paolo di Bologna e dell’Immacolata di Pieve di Cento.  Inoltre, proveniente dalle Collezioni d’Arte e di Storia della Fondazione Carisbo, verrà esposto il dipinto Farmacia di animali attribuito al pittore bolognese Antonio Beccadelli (1718-1803) e datato 1750 circa, un’evidente composizione allegorica caratterizzata da spirito pungente e caricaturale in cui si rappresentano vari animali impegnati in faccende di natura medicamentosa e farmacologica: negli anni infatti in cui nasceva l’Istituto delle Scienze e la ricerca scientifica più avanzata si conduceva fuori dall’Università, l’autore sembra mettere in scena una critica al mondo accademico universitario ormai fossilizzato.
 
Completano il programma espositivo sette conferenze. Scopo delle conferenze è fornire utili approfondimenti su specifici e articolati temi, con l’intento di creare interesse e promuovere conoscenza su un mondo complesso, e sempre in evoluzione, come quello del farmaco. Oggi, infatti, viene richiesta sempre più attenzione all’uso delle piante medicinali, dei vari prodotti erboristici e di erbe che, talvolta, possono essere consumate con superficialità, seguendo semplicemente influenze legate a fenomeni di moda spesso dannosi per la salute dell’uomo e del consumatore. 
 
“Obiettivo di questa mostra – afferma Giorgio Cantelli Forti, Presidente dell’Accademia Nazionale di Agricoltura – è focalizzare l’attenzione del pubblico su quanto sia stata complessa la strada del farmaco e dei progressi della scienza medica per le conquiste in salute, dall’origine dell’uomo ad oggi. A questo si aggiunge il forte rapporto tra i mondi dell’Agricoltura e della Medicina uniti per gestire al meglio la salute dell’uomo. L’aspetto del seguire le buone pratiche di produzione agronomica risulta, infatti, ancora decisivo per la coltivazione di piante medicinali e officinali al fine di garantire il loro contenuto in principi attivi, nutraceutici, alimentari e aromatici”.

20 settembre 2018
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