Migranti. Amato (Omceo Palermo): “Diritto alla salute non è battaglia di politica migratoria”
Il presidente dell’Ordine dei Medici di Palermo interviene sull’acuirsi della questione “migranti” a seguito della vicenda della nave Diciotti. “Nessun obiettivo politico, consenso, attrattiva elettorale o rivolta possono giustificare il mancato soccorso. Grazie ai medici che lavorano quotidianamente nell’affermazione del diritto alla salute”.
29 AGO - “Un ringraziamento sentito e doveroso a tutti i medici intervenuti sulla nave Diciotti che hanno prestato la loro assistenza ai profughi, finalmente sbarcati. Non è una difesa d’ufficio, ma in questa aspra vicenda, i medici siciliani uniti, alcuni dei quali volontari, hanno mostrato al mondo il grande spirito solidale della professione”. Così
Toti Amato, presidente dei medici della provincia di Palermo, interviene sulle polemiche sempre più accese in merito alle scelte del governo italiano di rifiutare lo sbarco dei migranti dalle navi.
“L’assistenza sanitaria - continua Amato - non può trasformarsi in una battaglia di politica migratoria tra istituzioni nazionali ed europee, o con gli altri poteri dello Stato. Nessun obiettivo politico, consenso, attrattiva elettorale o rivolta, come quella scoppiata nella struttura di Rocca di Papa dove saranno ospitati i migranti, possono giustificare il mancato soccorso”.
“I medici lavorano quotidianamente nell’affermazione del diritto alla salute, deontologicamente e costituzionalmente garantito, qualunque sia la condizione etnica o giuridica di chi ha bisogno. I migranti che arrivano in Sicilia non sono numeri da ridistribuire o rimandare indietro, clandestini o profughi, ma semplicemente vite umane a cui vanno garantite cure e salute mentale, messa già a durissima prova dai traumi psichici per l’odissea del loro viaggio, e poi dal ritardo del loro sbarco tra le polemiche. Una condizione che non sarà senza conseguenze, soprattutto per i più piccoli”.
29 agosto 2018
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