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Manovra. Federfarma ribadisce il no alla liberalizzazione. Ma per ora niente “serrata”


“Siamo disponibili ai sacrifici, ma rifiutiamo ogni ipotesi di distribuzione dei farmaci con ricetta al di fuori della farmacia”. Una posizione approvata oggi "con compattezza e forte unità” dall’Assemblea di Federfarma, che non ha però confermato la serrata minacciata nei giorni scorsi.

07 DIC - “Le misure riguardanti il servizio farmaceutico contenute nella manovra sono penalizzanti, recessive e inique, tutto il contrario rispetto ai principi enunciati all’opinione pubblica dal Presidente del Consiglio Monti”. Per questo l’Assemblea di Federfarma, riunita oggi a Roma per discutere i contenuti della manovra del Governo, ha ribadito “con compattezza e forte unità di intenti” il proprio “no ogni ipotesi di distribuzione dei farmaci con ricetta al di fuori della farmacia”, pur “confermando la disponibilità a dare il nostro contributo per salvare l’Italia, ma solo nel rispetto della professione e del ruolo di presidio sanitario della farmacia”.

Invece nessun accenno, nella nota di Federfarma, ad azioni di protesta, fino anche alla “serrata”, come minacciato dalla federazione dei titolari di farmacia nei giorni scorsi.

Quanto alle misure riguardanti il servizio farmaceutico contenute nella manovra, la nota di Federfarma spiega che sono “penalizzanti perché, con la vendita di medicinali con ricetta medica in ogni luogo, verrebbe smembrata l’attività delle farmacie e snaturato il loro ruolo di presidio sanitario, universalmente riconosciuto e apprezzato”. Sono “recessive perché costituiscono semplicemente un travaso di fatturato da alcuni operatori ad altri, con la certa creazione di condizione di precarietà sia per le farmacie che per le parafarmacie”. E sono “inique perché avvantaggeranno di fatto un unico soggetto, la Grande Distribuzione Organizzata,  che con la sua capacità attrattiva realizzerà l’obiettivo di destabilizzare la rete delle farmacie dopo aver distrutto quella degli esercizi commerciali di vicinato”.

Federfarma propone invece che “vengano aperte più farmacie in tempi brevissimi, creando così un vero sviluppo, nuovi posto di lavoro e un reale miglioramento del servizio sul territorio a tutela della salute del cittadino”.
 

07 dicembre 2011
© Riproduzione riservata

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